Roma, 28 giu. – (Adnkronos) – “Baykar non accetterà nessun pagamento per i droni TB2 e ne invierà gratis tre esemplari all’Ucraina in guerra”. Lo ha comunicato su Twitter l’azienda turca, che produce i droni Bayraktar divenuti uno degli strumenti più efficaci nella resistenza ucraina contro le truppe di invasione russe.
La dichiarazione arriva dopo il successo della raccolta fondi partita la scorsa settimana – su iniziativa del politico Serhiy Prytula – per acquistare tre esemplari di TB2. In pochissimi giorni i 15 milioni di dollari richiesti sono stati ampiamente superati, toccando quota 20 milioni, sufficienti per 4 esemplari. Ma dalla Turchia la società ha respinto la somma chiedendo “invece che i fondi raccolti siano inviati alla popolazione ucraina che soffre”. “Siamo toccati dalla loro solidarietà e dalla loro determinazione dinanzi a sfide apparentemente insormontabili” si legge in una nota in cui si spiega che “Baykar prega per una soluzione giusta e per una pace duratura”.
L’atteggiamento chiaramente filo-Kiev dell’azienda turca ha già provocato la reazione di Mosca che si sarebbe lamentata – secondo alcune fonti – con le autorità di Ankara: che tuttavia avrebbero ricordato come quella fondata nel 1986 dall’imprenditore Özdemir Bayraktar sia una società privata, e quindi non coinvolta da accordi a livello statale. Oggi la nuova netta presa di posizione da parte dell’azienda – guidata dai figli di Bayraktar – che sembra destinata a provocare nuove irritazioni da parte russa, alla luce anche del rapporto ‘privilegiato’ emerso in questi mesi di conflitto fra il presidente russo Putin e l’omologo turco Erdogan.