Roma, 1 feb. – (Adnkronos) – “Le notizie drammatiche che arrivano dall’Ucraina non sono affare esclusivo di decisori politici e grandi potenze. Tutti i cittadini del Mondo stanno con il fiato sospeso per il rischio imminente di una terza guerra mondiale. La pandemia e lo spirito di collaborazione internazionale sembrano non averci insegnato nulla: è ora che ognuno dia il suo contributo per sostenere il dialogo e impedire la catastrofe. Il mondo dello sport, da sempre luogo di valori universali, non può voltarsi dall’altra parte e deve far sentire la propria voce. Chiedo agli sportivi di tutto il Mondo di interrompere le competizioni e si attivino in prima persona per difendere la pace”. A dichiararlo in una nota Michel Fabrizio Vice Campione del mondo Superbike da anni attivo nella difesa dei più fragili, a cominciare dal mondo del motociclismo, dove si è battuto con successo per i diritti dei piloti minorenni, ritirandosi e rinunciando alla propria carriera affinché non morissero i più giovani.
“Creiamo una delegazione con personalità sportive di primo piano per parlare direttamente con Biden e Putin, al fine di scongiurare ogni conflitto -aggiunge il 37enne romano- L’Ucraina non può diventare la scusa per riportare l’Europa e il Mondo ai drammi del Novecento. Come durante la crisi dei missili di Cuba, Mosca dovette fare un passo indietro, così oggi occorre smilitarizzare da entrambe le parti il martoriato Paese ucraino. L’Ucraina rimanga neutrale, la vita di milioni di persone non può essere delegata in mano a pochi politici che ci portano indietro nei secoli ai tempi delle conquiste delle Nazioni. Il dialogo deve prevalere su tutto e lo sport internazionale può fare molto. Tra pochi giorni verranno inaugurate le Olimpiadi Invernali di Pechino: un’ottima occasione per ribadire la ferma contrarietà all’escalation militare in Europa orientale, gli sportivi si fermino in segno di protesta contro la guerra boicottando le Olimpiadi, manifestazione che non può svolgersi con il rischio imminente di un conflitto mondiale. Chiediamo quindi alla Nato e alla Russia di ritirare le truppe dai confini ucraini”.