Roma, 20 apr. (Adnkronos) – “Dal 1989 in poi abbiamo pensato tutti che ci fosse una pronta conversione ad un minimo comune denominatore di valori condivisi”. Invece “almeno negli ultimi dieci anni l’incompatibilità tra noi e Putin non è stata la Nato, ma la democrazia, non può accettare il contagio della democrazia ai confini della Russia”. Lo ha affermato Pier Ferdinando Casini, intervenendo al convegno “Dopo l’invasione russa mai più nulla sarà come prima”, organizzato da ‘Riformismo e libertà’, ‘Europa atlantica’ e ‘Formiche’.
“Sono convinto -ha aggiunto l’ex presidente della Camera- che il pacifismo neutralista post resistenziale fa scappare da ridere, noi il 25 aprile andiamo a proclamare la vittoria della Resistenza al nazifascismo fatta con le armi non con i fiori. Draghi, Di Maio e Guerini non hanno sbagliato una riga, Berlusconi è stato abbastanza onesto, la Meloni sta avendo una opposizione ragionevole, altri non li capisco. Sono convinto che non tutti i guai, e questi sono grossi, grossi, vengano per nuocere. Chi dichiarava la morte della Nato oggi deve prendere atto che è indispensabile”.
Casini si è infine soffermato sulla crisi del multilateralismo. “Non credo che la Cina assecondi più di tanto la Russia, ma abbiamo una serie di Paesi che si stanno defilando da ogni rapporto di solidarietà con l’Europa e l’Occidente, rischiamo che sorga un movimento di non allineati che siano più simpatizzanti per Putin che per il resto del mondo”.