Roma, 31 dic (Adnkronos) – “Nella mia militanza di base, un pò mi mancano le riunioni…”. Entra così, quasi in punta di piedi, Massimo D’Alema nell’affollato appuntamento ‘on line’ di Articolo1 per gli auguri di fine anno. Tutti rigorosamente da casa, via Zoom, si sono ritrovati i dirigenti e i Big del partito a cominciare da Roberto Speranza, i “militanti di base” (così è stato introdotto D’Alema) e i “deputati del territorio” come Pier Luigi Bersani.
“Abbiamo vissuto un anno molto difficile, attraversato dignitosamente. A nome della base dico che mi sono sentito rappresentato bene”, ha esordito D’Alema facendo i complimenti a Speranza: “Fa piacere vedere in una persona più giovane virtù antiche che vengono dalla nostra scuola come sobrieta e impegno”. Poi, l’ex premier ha allungato il suo sguardo sul futuro: “Ora serve un anno veramente di rinascita, per il Paese ma anche per il nostro mondo. La sinistra deve tornare a guardare oltre l’emergenza”.
Per D’Alema, “lo sforzo che deve essere chiesto a chi ha la responsabilità di guidare è quello di spingere lo sguardo un pò più lontano. C’è bisogno di ricostruzione, prospettiva, anche svincolata da responsabilità di governo. Si può anche stare all’opposizione. Anzi, può essere utile”.
(Adnkronos) – E il 2021 può essere l’anno giusto per la “rinascita” per un motivo che lo stesso D’Alema ha sottolineato: “Nell’anno che viene ricorderemo i 100 anni del Pci, senza nostalgie. Pronuncerei la frase di Putin, ‘chi non ha rimpianto è senza cuore’. Applicherei al Pci questo concetto”.
Per D’Alema, “quel partito era un riferimento sicuro, una forza che svolgeva un di ruolo educazione, formazione, inclusione del popolo. Abbiamo bisogno di ricostruire qualcosa che svolga la stessa funzione in modo nuovo. Se non c’è una forza di questo tipo il Paese è più fragile. Questo è l’obiettivo, con la consapevolezza l’orgoglio che questa piccola forza la sua parte l’ha fatta e la sta facendo. Articolo 1 o è un seme dal quale nasce qualcosa di più grande o perde senso. Io spero cominci a crescere questo albero più grande”, è stato l’auspicio di D’Alema.