Ruby ter: difesa Barizonte, ‘nessun accordo corruttivo, processo su giudizi morali’

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Milano, 20 lug. (Adnkronos) – “Una vicenda mediatica che ha riguardato comportamenti privatissimi e che ha contribuito a creare una densa nebbia che ha sovrapposto giudizi morali a giudizi penali, ma se riusciamo a guardare attraverso quella nebbia e guardare i fatti nei loro accadimenti potremmo renderci conti dell’irrilevanza dei fatti contestati”. Con queste parole l’avvocato Patrizia De Natale, difensore di Lisney Barizonte interviene in aula nel processo milanese Ruby ter che la vede imputata, tra gli altri, insieme all’ex premier Silvio Berlusconi.

Per la difesa non sussiste la falsa testimonianza, né “non può dirsi che abbia mai assunto la qualifica di pubblico ufficiale”. Ma soprattutto per la difesa non si può parlare di accordo corruttivo, neanche ‘embrionale’, perché non è stato proprio individuato: “L’accordo corruttivo è una presunzione, si presume ci sia stato perché ci sono delle dazioni di denaro”, ma i soldi sono “un’anomalia”. Per la prima volta in un processo “c’è il prezzo della corruzione che arriva da pagamenti su conti personali, tracciabili e dichiarati. E’ una fortissima anomalia. Perché è una persona dovrebbe farsi corrompere per mentire in aula su baci, toccamenti che hanno un disvalore ma che non costituiscono reato e poi dichiarare spontaneamente il prezzo della corruzione’ Non è logico”.

Ma c’è un’altra “anomalia”: i bonifici sono stati fatti a più persone “anche a chi non è entrato nel procedimento” e “Non è spiegabile dal punto di vista logico attendere un anno” prima di iniziare a elargire denaro a ragazze che “per tutto il 2011 sui giornali vengono additate come prostitute” e che hanno subito “un danno incalcolabile” per aver partecipato “a delle cene”. La procura ha chiesto per Lisney Barizonte una condanna a 3 anni e 6 mesi, mentre la difesa chiede l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”.