(Adnkronos) – Per volere di Elena, madre di Costantino, l’antico atrio della villa severiana fu adattato a cappella Palatina dedicata al culto della croce di Cristo, ancora oggi praticato nella Basilica. Il nuovo palazzo doveva essere un vasto complesso polifunzionale esteso su una superficie di circa 122.500 metri quadrati, una sorta di enclave incastonata nell’angolo sud-orientale delle mura Aureliane.
Negli anni successivi, mentre il centro della vita politica e imperiale si era ormai trasferito a Costantinopoli, la zona di Santa Croce ebbe una sorte simile a quella di altre parti della città, venendo progressivamente abbandonata e destinata a colture. Mentre il palazzo e gli edifici pubblici e privati andarono lentamente in rovina, la chiesa continuò a esistere, diventando meta di pellegrinaggi e importante centro vitale, intorno al quale si sviluppò una fiorente comunità religiosa.