Milano, 3 gen. (Adnkronos) – “Dopo 28 anni non c’è solo l’urgenza, ma c’è anche la possibilità di mandare a casa la destra che in Lombardia ha fatto danni evidenti. La partita è aperta e su questo voglio insistere. So che è una partita molto difficile, una sfida complicata, ma io ci credo”. Lo ha detto il candidato di centrosinistra alla presidenza della Regione Lombardia, Pierfrancesco Majorino, ai microfoni di Radio Popolare.
“Abbiamo poche settimane davanti -osserva Majorino- sarà una corsa contro il tempo in questa che è una campagna elettorale brevissima, tra le più brevi che abbiamo conosciuto anche perché la sinistra è arrivata tardi a individuare il proprio candidato, in maniera anche un po’ tumultuosa. Ma credo sia una campagna elettorale aperta anche perché c’è un sacco di gente che si sta mettendo a disposizione per dare una mano”. Del resto, avverte, “a me preoccupa molto la situazione in cui si trova la Lombardia; non pensavo ci fosse questo livello di fragilità e difficoltà sociale. Ogni giorno incontro storie di difficoltà quotidiana in misura superiore rispetto a quanto avevo immaginato”. E dunque “c’è bisogno di fare grandi interventi di rilancio sulla sanità, sul trasporto pubblico e sul clima”.
In particolare sulla sanità, “innanzitutto dobbiamo ricostruire il sistema sociosanitario; la prima cosa da fare è un provvedimento d’emergenza, entro i primi cento giorni, per la riduzione del 50% dei tempi d’attesa per le prestazioni sanitarie a cui dovrà seguire un processo riformatore”. E poi, “una volta eletto presidente, ho intenzione di mettere in campo una sorta di comitato permanente per i diritti del malato, che sia seguito direttamente da figure indipendenti dalla politica per avere sempre un monitor, un punto di osservazione permanente che riguardi ciò che non va bene”. Majorino dedica poi una riflessione sulla scelta di candidare il virologo Fabrizio Pregliasco al Consiglio regionale, da capolista: “A chi mi chiede perché sia stato scelto lui e non Vittorio Agnoletto, nei confronti del quale, peraltro, ho grandissima stima, dico che non è questo non è un modo giusto di ragionare. Noi abbiamo bisogno di diverse voci e di diversi protagonisti. Credo che Pregliasco, che ha un lungo curriculum ed è anche molto impegnato nel sociale e ora viene dalla sanità privata, sia un valore aggiunto. Non ha mai messo in discussione la nostra impostazione, né mai lo farà. Tanto più che sulla centralità del sistema pubblico sono pronto a garantire io”. Oltretutto, “sono convinto che chi, in questo momento, alza la mano e dice ‘io sono pronto, ci metto la faccia, mi candido’, vada ringraziato. Non dovrebbe costituire un timore”. Detto questo, conclude Majorino, “per Vittorio Agnoletto le porte sono sempre spalancate”.