Roma, 25 dic. (Adnkronos) – Una nave nella tempesta. E’ l’immagine che forse descrive meglio di qualunque altra il 2020 del premier Giuseppe Conte, alle prese con una pandemia con pochi precedenti nella storia e un Sistema sanitario nazionale che arranca, le scuole che all’improvviso chiudono i cancelli con milioni di studenti costretti a casa da un giorno all’altro, con un preavviso di appena 24 ore.
Un lockdown che mai nessuno avrebbe immaginato, un Paese chiuso nelle case e affacciato alle finestre alla ricerca della perduta socialità, mentre quel ‘torneremo ad abbracciarci’, scandito dal presidente del Consiglio il 9 marzo in una conferenza stampa seguita da milioni di italiani, è tutt’oggi lontano da diventare realtà, sostituito da tocchi di gomito poi banditi dall’Oms e sorrisi ma anche rabbia e rassegnazione celati dietro le mascherine.
Covid e non solo. Il 2020 di Conte è anche Autostrade, l’accordo in salita raggiunto con Aspi in una lunga notte di luglio e che, 5 mesi dopo, sembra ancora scritto sulla sabbia. E poi l’Ilva di Taranto e il braccio di ferro con AncelorMittal, la newco Alitalia, la vittoria del Recovery Fund in Europa, l’inaugurazione del nuovo ponte di Genova e l’innalzamento delle paratoie del Mose, l’impegno per il cessate il fuoco in Libia, la liberazione di Silvia Romano e dei pescatori di Mazara del Vallo, l’eterno duello con Matteo Renzi che segna l’inizio del 2020 e ne accompagna la fine, con tutti i dubbi del caso sulla tenuta del governo e le ombre che già si affacciano sul 2021.