Milano, 15 mag. (Adnkronos) – Anche a mesi di distanza dall’omicidio del 21enne Dimitry Simone Stucchi “non sembra che i protagonisti della rissa abbiano assunto consapevolezza della gravità delle loro azioni, tenuto conto che, ad alcune settimane di distanza dai fatti, molti di loro, intercettati, apparivano preoccupati delle conseguenze delle indagini a loro carico più che del danno procurato ai famigliari di Stucchi Simone dall’uccisione del loro congiunto”. E’ quanto scrive il gip del tribunale ordinario di Milano Luca Milani nel provvedimento che riguarda l’arresto di 19 maggiorenni (una seconda misura cautelare riguarda cinque minori) per la rissa tra bande – per motivi legati alla consegna di una partita di droga – avvenuta la sera del 29 settembre 2021 a Pessano con Bornago, alle porte del capoluogo lombardo.
In alcune conversazioni intercettate emerge “come lo spaccio di droga continui a rappresentare per gli indagati il collante intorno al quale concentrare i rispettivi interessi illeciti: un elemento che, come si è visto, aveva costituito il casus belli del violento scontro sviluppatosi il 29 settembre 2021”. Del resto, nel corso delle perquisizioni domiciliari effettuate in fase di indagine sono state sequestrate diverse tipologie di droghe in casa degli indagati. Per il giudice il carcare per sette maggiorenni e i domiciliari per gli altri 12 costituisce l’unica misura per scongiurare nuovi reati.
“E’ altamente probabile che, per l’assenza di autocontrollo dimostrata dagli indagati in occasione della commissione degli illeciti accertati, essi possano essere coinvolti in ulteriori episodi violenti, se non adeguatamente cautelati”, sottolinea il giudice nella parte dell’ordinanza, di quasi 90 pagine, in cui si affronta il tema delle misure cautelari.