Milano, 15 giu. (Adnkronos) – I 19 maggiorenni (una seconda misura cautelare riguarda anche cinque minori) arrestati dai carabinieri di Milano responsabili, a vario titolo, di concorso in omicidio, rissa aggravata, lesioni personali, detenzione di droga e tentata estorsione, nonostante incensurati (tranne uno) “hanno dimostrato una notevole capacità a delinquere, arricchita dall’assoluta mancanza di consapevolezza circa l’effettiva entità delle azioni illecite compiute, pregiudizievoli per l’altrui incolumità”. E’ quanto si legge nell’ordinanza del gip del tribunale ordinario di Milano Luca Milani nel provvedimento che riguarda la rissa tra due bande – per motivi legati alla consegna di una partita di droga – avvenuta la sera del 29 settembre 2021, in cui fu ucciso a Pessano con Bornago il 21enne Dimitry Simone Stucchi.
“La tipologia di condotte tenute nello scontro, nonché nella fase preparatoria di esso, in cui non vi sono stati tentennamenti e indecisioni, fornisce un chiaro sintomo dell’assoluta pericolosità degli indagati, tutti disposti a prendere parte a un’azione estremamente violenta per motivi futili, senza soffermarsi sulle conseguenze di un simile gesto” scrive il giudice.
“La facilità con la quale i membri di uno schieramento, così come quelli dell’altro, sono stati chiamati a raccolta dagli organizzatori della rissa e si sono messi a loro disposizione, pronti ad arrecare gravi danni fisici agli avversari, evidenzia come si tratti di soggetti incapaci di trattenere le rispettive pulsioni violente, pronti a sfogarle nel lancio di oggetti contro propri coetanei o nel colpirli con calci e pugni, affascinati dall’uso delle armi e dall’adrenalina del contatto fisico. Il tutto, come detto, per salvaguardare i profitti ricavabili dal traffico di stupefacenti e la riscossione dei crediti a esso legati”.