Milano, 4 mar. (Adnkronos) – “Con Regione Lombardia non ho avuto interlocuzioni dirette in materia di ‘zona rossa’ per Nembro e Alzano. Le mie interlocuzioni sono state solo con il presidente Fontana ed escludo che mi sia stata chiesta l’istituzione di una zona rossa per Nembro e Alzano. Nelle interlocuzioni con Fontana non ho mai ricevuto indicazioni o richieste riferite ad Alzano Lombardo e Nembro”. E’ quanto spiega l’ex premier Giuseppe Conte, sentito il 12 giugno 2020, ai magistrati di Bergamo titolari dell’inchiesta sul Covid, chiusa mercoledì scorso dopo tre anni di indagine e che vede Conte tra gli indagati.
“Ho a disposizione un documento del 28 febbraio 2020 in cui il Presidente Fontana chiede il mantenimento, per la settimana dal 2 all’8 marzo, delle misure di contenimento già adottate per il basso lodigiano. Non ricordo che sia mai stata discussa con il presidente Fontana la creazione di una zona rossa ad Alzano e Nembro, né tantomeno che vi siano state richieste formali o informali in tal senso. Aggiungo che non ho nessun riscontro documentale, all’esito delle verifiche fatte dai miei uffici, contenente richieste in questa direzione” sottolinea ai pm.
L’ex premier ‘difende’ la scelta presa sulla Val Seriana, diversa dalla zona rossa fatta invece a Codogno. “Abbiamo ritenuto, alla luce delle evidenze di fatto e degli aggiornamenti delle valutazioni tecnico-scientifiche, che quella fosse la decisione adeguata da adottare in quel momento storico”.