Barcellona, 16 lug. (Adnkronos) – Quando è stato ceduto Neymar nell’agosto 2017 al Psg nelle casse del Barcellona sono arrivati 220 milioni di euro che la dirigenza dell’epoca, presieduta da Josep Maria Bartomeu, sperperò acquistando Ousmane Dembélé (105 milioni fissi più 40 in variabili), e successivamente Antoine Griezmann (120 milioni che già ammontano a 135) e Philippe Coutinho (120 +40). Calciatori con una massa salariale insostenibile per il Barça di oggi e che in campo non hanno giustificato, tutt’altro, il loro costo. Ora, il consiglio guidato dal nuovo presidente Laporta è disposto a liquidare questa eredità e sarà inflessibile.
Mentre sui casi di Griezmann e Coutinho non ci sono dubbi visto che, secondo quanto riporta il quotidiano ‘Sport’, il Barcellona li cederà in ogni modo, Dembelè dovrà decidere se rimanere al Barca, se accettare di rinnovare con altre condizioni, o rimanere in attesa di superare l’infortunio e poi decidere nella prossima sessione il suo futuro. Ma l’obiettivo del club è comune a tutti e tre: liberare la massa salariale, che permette di intraprendere azioni della massima importanza come, soprattutto, il rinnovo di Leo Messi. Griezmann e Coutinho sanno già che non si tornerà indietro, la decisione sulla cessione è stata presa e il club è alla ricerca di un’opzione futura.
Il ‘Piccolo Principe’ punta al ritorno all’Atletico Madrid e si stanno facendo progressi perché anche il giocatore lo vede favorevolmente. Con il brasiliano la situazione è più complessa visto che ha trascorso la maggior parte della scorsa stagione infortunato, e non è andato alla Copa America che lo avrebbe rivalutato. Non ci sono offerte per ora ma il Barca è irremovibile e continuerà a cercare fino a quando non raggiungerà l’obiettivo. Il risparmio viene prima di tutto.