Gattuso ct della Nazionale: “Italia è un sogno che si avvera, obbiettivo tornare ai Mondiali”

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(Adnkronos) – “E’ un sogno che si avvera”. Lo ammette con un sorriso il neo ct dell’Italia Gennaro Gattuso nella conferenza stampa di presentazione oggi, giovedì 19 giugno, all’hotel Parco dei Principi a Roma. “Ho ricevuto tanti messaggi che mi hanno colpito ma sentire papà e mamma emozionarsi ancora è stata l’emozione più grande”, ha confidato.  

Quanto al lavoro con gli Azzurri “non sarà facile, c’è tanto da lavorare – dice – ma c’è la consapevolezza che si può fare un grandissimo lavoro, c’è da lavorare, andare in giro, entrare nella testa dei giocatori. Sento dire da tanto che non c’è talento, non ci sono giocatori, ma bisogna metterli nelle condizioni di esprimersi al massimo. L’obiettivo è riportare l’Italia ai Mondiali per il nostro calcio e la nostra nazionale è fondamentale”.  

“C’è bisogno di entusiasmo, voglia di stare insieme, di essere uniti – la ricetta di ‘Ringhio’ – . In questi giorni nella mia testa ho ben chiaro di cosa bisogna fare, ritrovare entusiasmo e non pensare in modo negativo, chi viene a Coverciano deve avere grande entusiasmo e creare una famiglia, la tecnica e la tattica vengono dopo, prima di tutto c’è da ricreare il gruppo che ci ha contraddistinto per anni”.  

“Abbiamo giocatori tra i primi 10 del mondo in alcuni ruoli, abbiamo una squadra forte, ma – sottolinea – non bisogna pensare ai singoli. Sono convinto che la squadra ha dei valori e si può raggiungere l’obbiettivo. Quando mi hanno chiamato non ho esitato un istante”, ha aggiunto Gattuso. “In Serie A il 68% di giocatori stranieri e 32% di giocatori italiani è un dato che ci deve far riflettere, a livello giovanile è stato fatto un grandissimo lavoro ma dopo l’U19 i giocatori si perdono per strada. Questo è il problema più grande, il cambiamento da fare. La parola paura non deve esistere, altrimenti non si va da nessuna parte”, ha sottolineato Gattuso. 

“I giocatori devono andare a mille all’ora, 5-6 giocatori li ho allenati e sanno che bisogna pedalare, andare, preferisco che quando scendono in campo la squadra lavori con serietà e massimo impegno”, ha avvertito il Ct. Mentre “fuori dal campo non do importanza, non posso fare il sergente di ferro o il poliziotto”.  

“Chi rifiuta la Nazionale? Bisogna vedere e capire perché rifiutano la nazionale, chi viene in azzurro lo deve fare anche se ha un problemino o dolorino, deve stare a Coverciano dove abbiamo fisioterapisti, dottori, abbiamo tutto per gestire i giocatori e se vogliamo essere credibili e non cercare scuse o un precedente, chi è convocato sta a Coverciano come si faceva quando giocavo io, e se non riusciamo a guarirlo torna al club. E’ importante stare il più possibile insieme. Se dovevo ascoltare il mio fisico avrei giocato 50 partite in meno, bisogna stringere i denti, l’importante è stare insieme, non creare precedenti”. 

Quanto alle riserve espresse dal presidente del Senato Ignazio La Russa che aveva contestato il fatto che Gattuso fosse un simbolo del nostro calcio, “nessuna polemica”. “Le parole di Ignazio La Russa? Spero solo di fargli cambiare idea”.