Ucraina, Putin: “Inevitabile riconciliarci con Kiev. Armi nucleari? Spero non servano”

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(Adnkronos) – “La riconciliazione con il popolo ucraino è inevitabile, è solo questione di tempo”. Quanto all’uso di armi nucleari, “non c’è bisogno di usarle e spero non ce ne sia”. Parola del presidente russo Vladimir Putin che si è espresso così in dichiarazioni tratte dal documentario ‘Russia. Il Cremlino. Putin. 25 anni’ – sui 25 anni di Putin al potere – che sarà trasmesso integralmente dalla tv di stato.  

Putin ha riproposto la sua visione sulle cause del conflitto. La Russia, ha detto, avrebbe voluto risolvere in maniera pacifica i problemi legati al Donbass. “L’altra parte – ha affermato – aveva idee diverse e ha agito in maniera differente”. Dito puntato anche contro l’Occidente: “La mancanza del riconoscimento dell’indipendenza e della sovranità della Russia ha condotto all’implementazione dell’operazione speciale in Ucraina”. 

Ora, dopo oltre 3 anni, si continua a ritenere che gli obiettivi verranno centrati. “Abbiamo forza e risorse a sufficienza per portare alla sua logica conclusione quello che è iniziato nel 2022 e per ottenere il risultato di cui la Russia ha bisogno”, ha detto Putin. E, rispondendo a una domanda sulle armi nucleari nel colloquio con Pavel Zarubin, autore del documentario che ha pubblicato estratti dell’intervista su Telegram, ha affermato: “Vogliono provocarci, vogliono che commettiamo errori”. “Non c’è bisogno di usare queste armi e spero non ce ne sia”, ha detto ancora. 

Nonostante la guerra avviata contro l’Ucraina, il leader russo Vladimir Putin crede nella riconciliazione con il Paese vicino, teatro dell’invasione russa su vasta scala avviata il 24 febbraio di tre anni. “Mi sembra sia inevitabile nonostante la tragedia che stiamo vivendo”, ha affermato. “E’ questione di tempo”, ha aggiunto il leader russo, apparso ancora una volta sicuro della vittoria. 

 

Intanto una nuova ondata di attacchi sull’Ucraina da parte della Russia nelle ultime ore, in cui sono rimaste ferite almeno 16 persone. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky denuncia su X il “cinismo” russo, mentre il ministero della Difesa di Mosca conferma di aver abbattuto nella notte 13 droni ucraini nelle regioni di Rostov, Bryansk e Belgorod. 

Le autorità ucraine hanno denunciato attacchi contro le aree di Kiev, Sloviansk, Donetsk, Izyum, Cherkasy, Kryvyj Rih e Kherson e contro le regioni di Dnipropetrovsk e Zaporizhzhia. “Almeno 16 persone sono rimaste ferite e fra loro ci sono due bambini”, hanno reso noto in riferimento ad attacchi che hanno colpito “edifici residenziali, una residenza universitaria, auto, un ufficio postale e altre infrastrutture civili”. 

Zelensky parla di “cinismo” russo accusando Mosca che continua a colpire l’Ucraina. A Kiev, scrive su X, palazzi con “appartamenti e auto” in “quartieri residenziali” sono finiti nel mirino di “attacchi di droni russi”. A Cherkasy invece “un normale ostello è finito in fiamme”. 

Il presidente russo accusa la Russia di aver fatto partire la notte scorsa 165 droni, per lo più droni iraniani ‘Shahed’, e di aver continuato ad attaccare oggi il Donetsk e la regione di Sumy. “I russi sono per un cessate il fuoco il 9 maggio mentre colpiscono l’Ucraina ogni giorno. Questo è il cinismo massimo: solo questa settimana la Russia ha impiegato più di 1.180 droni d’attacco, 1.360 bombe guidate e dieci missili diversi contro l’Ucraina – ha scritto su X – E’ necessario un cessate il fuoco vero. L’Ucraina è pronta, in qualsiasi giorno, ma per non meno di un mese, per porre fine alla guerra”. 

Ieri era stato proprio Zelensky a rilanciare la tregua, dopo le tensioni con Mosca sulle celebrazioni dell’80esima Giornata della Vittoria sulla Germania nazista del prossimo 9 maggio, dichiarando di essere pronto ad avviare un “cessate il fuoco immediato” se Putin cesserà “gli attacchi e le offensive”.  

In un messaggio pubblicato su Telegram, Zelensky aveva sottolineato che un periodo di tregua di “almeno 30 giorni” sarebbe un “termine onesto” per la preparazione dei passi successivi. Ha aggiunto che, se la Russia accetterà queste condizioni, l’Ucraina è pronta a “fermare i combattimenti” e “preparare i prossimi passi per una de-escalation”. 

 

Nel frattempo il Cremlino ha confermato che Xi Jinping sarà in Russia da mercoledì a sabato prossimi. Secondo quanto riportato dai media russi, Xi parteciperà agli eventi previsti per il 9 maggio, giornata in cui la Russia celebra il ‘Giorno della Vittoria’. 

Ad aprile Sergei Lavrov ha accolto a Mosca il capo della diplomazia cinese, Wang Yi. A marzo era a Pechino il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Sergei Shoigu.