Alle dichiarazioni pubbliche del gruppo di opposizione “Procida per Tutti” hanno fatto seguito i chiarimenti del sindaco di Procida Dino Ambrosino.
“È vero che la Giustizia ha messo ufficialmente la parola fine alla vicenda. Ma l’esperienza quotidiana che abbiamo gli uni degli altri sull’isola, ci consente comunque di farci un’idea – commenta il primo cittadino in riferimento alle notizie della condanna dell’ex assessore Carannante – C’è lo sbaglio evidentemente. Perché anche se sei nell’esercizio della professione, la gente ti legge sempre come persona delle istituzioni. Tuttavia, bisogna inquadrare correttamente la faccenda, si tratta di una situazione dove le dinamiche e le contestazioni riguardano innanzitutto i rapporti tra i privati.
Sarà per questo che non sono stato messo al corrente dei vari provvedimenti giudiziari, se non nell’imminenza delle dimissioni. Probabilmente la speranza era quella di avere frutto dal rito abbreviato, convinti che il fatto non costituiva reato.
D’altronde il Comune di Procida non è stato coinvolto nella vicenda e non sono arrivate comunicazioni che lasciavano spazio alla sua costituzione formale. Nessuno ha tratto profitto dall’esercizio della sua carica pubblica presso il nostro Ente.
Il percorso amministrativo va quindi avanti con disciplina e onore. Viviamo del nostro lavoro, conduciamo una vita di sobrietà e ci impegniamo per migliorare le condizioni del paese.
Chi oggi accusa e insiste con le offese, ieri invocava il garantismo per sé e per il domani si accinge a preparare la vendetta. Ma siamo una piccola comunità, e conosciamo bene la storia gli uni degli altri”.
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