NAPOLI. DOTTORESSA AGGREDITA AD AVERSA

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Un momento della protesta contro la tassa sulle borse di studio di migliaia di camici bianchi in piazza Montecitorio, Roma, 17 aprile 2012. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Una dottoressa del Pronto soccorso dell’ospedale Moscati di Aversa (Caserta) venerdì scorso è stata aggredita da una paziente che le ha lanciato contro computer e stampante, riportando una contusione al torace e un’escoriazione al braccio sinistro, guaribili in trenta giorni. ” lo stato d’animo è di grande delusione, ma continuerò a fare il medico, forse non più al pronto soccorso” Mi rendo conto – aggiunge la professionista – che dall’esterno non si comprende come funziona un ospedale e che ci sono delle priorità. Non si comprende il nostro impegno. Molto spesso mettiamo da parte anche le nostre famiglie o i nostri interessi personali per dare il nostro contributo”. E aggiunge: “Le aggressioni verbali sono all’ordine del giorno. Io cerco di resistere perché mi sento legata a questa seconda famiglia che ho trovato all’ospedale Moscati, ma non nascondo che la paura di lavorare qui è cresciuta in maniera esponenziale dal primo giorno che ci ho messo piede come dirigente medico. Non sono comunque scoraggiata. Io sarei pronta a tornare subito, ma devo fare questi 30 giorni di prognosi che, spero, possano essere da lezione anche per gli utenti. Sarà un modo anche per far capire, se mai, cosa significa non avere medici o averne di meno”.