NAPOLI. FALSI CERTIFICATI A MARITTIMI, FUNZIONARI AGLI ARRESTI PER CORRUZIONE

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Una vera e propria bomba scoppiata in queste ore nell’ambito del settore marittimo nel golfo di napoli che rischia di provocare ulteriori conseguenze sconfinate ed inimmaginabili.

Il sistema venuto alla luce, al termine di anni di indagini è il seguente: dietro pagamento di somme di denaro i marittimi ottenevano il conseguimento o il rinnovo di certificati di idoneità professionale rilasciati dalla Capitaneria di Porto o falsi certificati di malattia per l’accesso a benefici previdenziali.

Per delega del Procuratore della Repubblica di Napoli, a seguito di indagini condotte dal pm Woodcock, militari della Guardia Costiera di Napoli hanno dato esecuzione ad un provvedimento di applicazione di misure cautelari personali (2 custodie in carcere, 6 arresti domiciliari, 20 misure dell’obbligo di presentazione alla polizia .giudiziaria.) e un divieto di esercitare la professione sanitari,  emesso dal GIPdel Tribunale di Napoli Coluccisu richiesta della Procura di Napoli – sezione seconda “Reati contro la Pubblica Amministrazione”,nei confronti di soggetti, gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di corruzione e falso in atti pubblici, alla cui realizzazione avrebbero contribuito pubblici ufficiali dipendenti dell’Ufficio della Sanità Marittima e personale appartenente al Ministero delle Infrastrutture, in servizio presso la Capitaneria di Porto di Napoli, nonché personale medico in servizio presso la sede INAIL di Napoli o presso l’ASL nonché diversi marittimi e vari intermediari.

In carcere con l’accusa di corruzione finiscono:

Giuseppe Ventresino, 61 anni, impiegato del ministero dei trasporti e all’epoca dei fatti in servizio presso l’ufficio Gente di Mare della capitaneria di porto di Napoli;

Nicola Moriello, 60 anni, all’epoca in servizio presso l’ufficio sanità marittima.

Ai domiciliari, alcuni presunti intermediari, tra i quali:

Gaetano Consalvo, 73 anni;

Antonio Lubrano Lavadera, 72 anni;

il medico Vincenzo Cauterio, 70 anni in servizio presso l’Inail.

Secondo quanto risulta dall’approfondita attività di indagine, sarebbero emerse varie tipologie di illecito, tra cui, in particolare:

–          in alcuni casi, gli intermediari, in accordo con impiegati della Capitaneria di Porto, avrebbero garantito ai marittimi il conseguimento o il rinnovo di certificati di idoneità professionale, rilasciati dalla Capitaneria di Porto in mancanza dei requisiti previsti per legge;

–          in altri casi, i marittimi avrebbero conseguito il rilascio di certificazione medica senza che venissero sottoposti alle visite mediche;

–          in altri casi ancora, i marittimi avrebbero ottenuto di accedere indebitamente a benefici previdenziali in seguito al rilascio da parte dei sanitari di falsi certificati di malattia.     

Le attività sopra descritte sarebbero state commesse dai pubblici ufficiali ai quali sarebbe stato corrisposto il pagamento di somme di denaro o comunque il versamento di altre utilità.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari; i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.