Grandi disagi provocati da una pessima comunicazione agli utenti del mare da parte della compagnia Caremar. In tanti ad aspettare la partenza dell’aliscafo delle 20.05 dal molo beverello per Ischia, per poi scoprire la soppressione della corsa solo pochi minuti prima della programmata partenza. Eppure il tabellone a led sul porto, il sito web della compagnia, ed anche il call center, ne confermavano la partenza. La vicenda di questa sera ha degli aspetti davvero paradossali. (foto Teleischia)


Ecco la triste storia raccontataci da una persona che ha vissuto la grande disorganizzazione della compagnia di navigazione.
Un cittadino ischitano che avrebbe dovuto raggiungere la sua isola in serata, con largo anticipo, fin dal pomeriggio si era premurato di verificare dal sito web della Caremar e dal call-center della compagnia la partenza della 20.05. Sia il sito sia la persona che ha risposto alla chiamata aveva confermato la partenza, o, meglio ancora, nessuna soppressione della corsa. Alle 19.30, nonostante il tabellone luminoso confermasse la partenza, viste le cancellazioni delle corse da parte delle altre compagnie, il nostro concittadino assalito dal dubbio, ha fatto nuove verifiche. E sia il sito che il call center hanno ribadito la regolarità della partenza dell’aliscafo. Ma con grande stupore alle 20.00 al molo Beverello non è giunto nessun aliscafo della Caremar. Ecco allora la richiesta di chiarimenti al bigliettaio, che senza dubbi ha affermato che la corsa era stata già cancellata dal pomeriggio. Il nostro concittadino ha quindi replicato che nessuna informazione era stata fornita dal sito e dal call center e soprattutto sul tabellone luminoso ubicato a pochi passi dagli imbarchi. Ed il bigliettaio allora si è scusato per l’errore del sito e del tabellone, ma in merito al Call Center ha dichiarato, sorpreso, che non ne conosceva l’esistenza. Quando la mano destra non sa cosa fa la sinistra!
Il disservizio verificatosi oggi è gravissimo, davvero ingiustificabile il comportamento della compagnia Caremar. In tanti lasciati sul porto ne hanno pagato il conto.