NAPOLI. III SETTORE A COMUNE, PATTO PER POLITICHE WELFARE

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Incontro Manfredi-terzo settore

Un patto “per un’amministrazione condivisa per trovare una strada comune” tra le associazioni del Terzo settore e il Comune di Napoli è stato ‘lanciato’ oggi dalla rete campana del Cnca (Coordinamento nazionale comunità accoglienti) in occasione di un incontro con il sindaco, Gaetano Manfredi.

Punto di partenza è la Costituzione e i principi in essa sanciti e “traditi”.

“Percepiamo – spiega Salvatore Fedele, presidente della cooperativa sociale Irene 95 e di Cnca Campania – un forte rischio di arretramento dei diritti individuali e collettivi e al tempo stesso viviamo la necessità di nuovi approcci e politiche su cui investire per generare futuro. Ecco perché il Cnca campano rilancia il tema delle comunità accoglienti: abbiamo la necessità di ripensare lo sviluppo, anche quello economico, in una chiave collettiva sostenibile da un punto di vista ambientale e sociale, uno sviluppo socio-economico basato sulla capacità di prendersi cura delle persone, delle comunità e dell’ambiente con una diversa concezione della spesa sociale che – afferma – non sia più intesa come costo ma come investimento, premessa e condizione essenziale per lo sviluppo anche economico”. L’obiettivo è condividere le politiche di welfare affinchè il Terzo settore non sia mero erogatore di servizi o agenti delegati ma protagonisti competenti e riconosciuti dei necessari processi di cambiamento. I numeri riferiti dicono che a Napoli nell’ultima graduatoria per gli aventi diritto alla casa popolare risultano oltre 8.700 domande; sono almeno 40mila le persone che abitano nei bassi senza contare le oltre 2mila persone rom e un altro paio di migliaia di persone che vivono in alloggi “impropri”.

    Per quanto riguarda poi la dispersione scolastica, in Campania il 30 per cento degli studenti degli istituti superiori non riesce a conseguire il diploma, percentuale che sale al 35 per cento a Napoli e cresce ancor di più negli istituti tecnici, d’arte e professionali. La dispersione si concentra nel primo anno con una percentuale del 16,1 per cento a Napoli. Il dato complessivo è che il 23 per cento dei giovani tra 18 e 24 anni sono del tutto emarginati: non lavorano, non studiano né seguono corsi di formazione professionale. “E’ fondamentale – ha sottolineato Angelica Viola, socia fondatrice della cooperativa sociale L’Orsa Maggiore e componente dell’esecutivo nazionale del Cnca – che le politiche di welfare, di contrasto alle povertà e alle disuguaglianze vengono assunte come asse prioritario e trasversale dell’agire amministrativo, come bene comune che riguarda l’insieme della comunità in quanto unica possibile chiave per costruire benessere e sicurezza collettiva.

    Proponiamo al Comune di definire un ‘patto di amministrazione condivisa’ con la nostra organizzazione e di realizzare una sinergia progettuale e operativa che veda anche un dialogo continuo con assessori e dirigenti afferenti anche ad altre aree che sono implicate nelle pertinenti politiche di welfare: dai giovani ai beni confiscati, dai parchi ai beni comuni e all’urbanistica”