In questi giorni sono state avvertite 27 scosse con epicentro in superficie sul Vesuvio dovute a piccole fratture superficiali del cratere che dopo l’ultima eruzione del 1944 si raffredda e tende ad abbassarsi. Questo fenomeno genera una fratturazione superficiale della crosta con lievi terremoti. Francesca Bianco, ex direttrice dell’Osservatorio vesuviano di Napoli e del Dipartimento vulcani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha spiegato che non bisogna preoccuparsi: «Gli ultimi eventi del Vesuvio con bassa magnitudine sono stati scosse superficiali di magnitudo 2 nella zona del cratere. Sismicità a bassa energia nell’area craterica, dovuta ad un fenomeno di contrazione del cratere. Piccole fratture non profonde senza tracce di magma che degassa, le piccole fumarole che ci sono non danno composizione anomala ora. Non preoccupano neanche le piccole scosse ad Ischia: «Ne abbiamo registrate alcune tra cui quella di magnitudo 1,4 avvenuta a Forio il 24 dicembre. Esse sono dovute ai fluidi sotterranei che portano a una ultra-micro sismicità a causa dell’abbassamento dell’isola e quindi porta piccole scosse. In particolare la zona Epomeo si abbassa in velocità maggiore».