Quanti tipi di olio per auto esistono e come sostituirli?

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Qual è l’olio migliore per la propria auto?

La risposta varia in base al modello della vettura, o meglio ancora, in base alle richieste del motore. Per capire quale lubrificante utilizzare, la miglior cosa da fare è consultare le specifiche del motore direttamente dal libretto di circolazione o in quello di manutenzione.

Foto olio 5w30 diesel tratta da www.autoparti.it

In generale, possiamo classificare l’olio motori in quattro varianti specifiche, che possiamo così raggruppare:

 

– sintetico,

– miscele sintetiche;

– ad alto chilometraggio;

– convenzionale.

 

Analizziamole nel dettaglio.

 

L’olio motore sintetico è quello che creato attraverso un processo di ingegneria chimica. Ha una maggiore temperatura estrema e prestazioni a bassa temperatura: questo perché in generale gli oli sintetici sono formulati con additivi più performanti.

 

L’olio motore 5W30 è 100% sintetico, e viene utilizzato soprattutto nei motori a benzina e diesel dotati di un DPF o filtro antiparticolato. Questo tipo di olio ha diverse funzioni tra cui:

– risparmio del carburante;

– protegge il motore dalle improvvise variazioni di temperatura;

– previene l’intasamento del DPF:

– limita l’emissione di gas inquinanti nell’atmosfera.

L’olio motore 5W30 è multigrado: questo significa che rispetto ad altre tipologie di oli, è possibile utilizzarlo in tutte le stagioni. La versione LongLife, permette di guidare fino a 30.000 km prima di cambiare l’olio se si possiede un’auto diesel. Per un’auto a benzina, l’intervallo tra i cambi d’olio è di 20.000 km.

Con le miscele sintetiche invece, identifichiamo un tipo di olio motore che utilizza una miscela di oli a base sintetica e convenzionali che danno una maggiore resistenza all’ossidazione. Offrono ottime prestazioni a bassa temperatura.

 

Passiamo all’olio motore ad alto chilometraggio, formulato per i veicoli più recenti con oltre 150mila km. Grazie ai suoi additivi unici e alla sua formulazione, aiuta a ridurre l’olio Burn-off, oltre a prevenire le eventuali perdite d’olio.

 

Infine parliamo dell’olio per motori convenzionale, molto viscoso, è raccomandato per i conducenti con disegni motore semplice e uno stile di guida regolare.

 

Perché è importante cambiare l’olio

 

Come capire quand’è il momento di cambiare l’olio?

 

Prima di tutto è possibile fare una semplice verifica, controllando con l’apposita asticella il livello olio motore: con questo potremmo capire se è il caso di procedere con il cambio o con un rabbocco.

 

Effettuare questa operazione con regolarità è molto importante visto che l’olio ha un’importante funzione, ovvero quella di mantenere il motore in perfetto stato, scongiurando possibili malfunzionamenti, e allo stesso tempo ha anche la funzione di lubrificare le diverse parti meccaniche e proteggere dalla corrosione.

 

Il cambio varia in base al tipo di veicolo:

 

– Ogni 10mila km per le auto con motori vecchi o usurati;

– Ogni 12mila km per le auto GPL;

– Ogni 15mila km per le auto a benzina;

– Ogni 25mila km per le auto diesel.

 

Anche in questo caso è consigliabile consultare il libretto della propria vettura, per avere il chilometraggio preciso.

 

La mancanza o un cambio tardivo dell’olio può comportare diversi problemi al motore tra cui:

 

– diminuzione di performance;

– incrostazione;

– rottura;

– temperatura eccessiva.

 

È quindi opportuno, osservare il corretto intervallo di sostituzione dell’olio, così come consigliato dal produttore della vettura.