Milano, 15 dic. (Adnkronos) – Sarebbe stato individuato “un gruppo indeterminato e molto ampio di persone” dedito alla consumazione di “fatti di corruzione” operante “all’interno di strutture europee con o senza legami con l’Unione europea”. E’ questa si legge nel decreto di perquisizione eseguito, su mandato della procura di Milano, nell’ambito dell’inchiesta belga ribattezzata Qatargate che ha portato all’arresto, tra gli altri, dell’ex europarlamentare Antonio Panzeri e del suo ex collaboratore Francesco Giorgi.
Nel provvedimento si parla, in modo generico di “fatti di corruzione” che si traducono in “ingenti somme di denaro” in cambio della propria attività e si fa, inoltre, espresso riferimento ai soldi sequestrati all’ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili. Un sequestro di denaro rispetto al quale “si ravvisano elementi idonei” a cercarne altri in Italia, partendo dal presupposto che i presunti profitti illeciti possano essere stati trasferiti su conti correnti.