Carissimi fratelli e sorelle,
stasera rientro a casa con il cuore pieno di dolore ma colmo d’amore. Perché amo ogni pietra di questo paese, amo ogni persona di questa terra sventurata ma benedetta da Dio, piccolo giardino di Maria santissima.
Vi sento “carne della mia carne ed ossa delle mie ossa”. È un legame inspiegabile.
Ora capisco quello che mi diceva il mio vecchio parroco, don Vincenzo, citando san Paolo: “sono geloso di una gelosia Divina” di voi tutti.
Sento il vostro dolore, la vostra rabbia, il vostro pianto. Vorrei rinunciare alla gioia che Dio ha riservato a me nella mia vita per vedervi un solo attimo felici.
Ma ci rialzeremo ancora una volta a testa alta, come hanno fatto i nostri antenati che con la loro caparbietà hanno scritto la storia di questo glorioso paese e dell’Italia. Dio ci darà la forza, da Lui prenderemo ispirazione per rifondare Casamicciola nel Cuore di Gesù. Questa volta la Trinità sarà il nostro fine e il nostro progetto.
Tutto per voi, tutto per Casamicciola,
Vostro don Gino.