In Campania le elezioni politiche, conclusesi alle ore 23 del 25 settembre, hanno visto un decisivo crollo dell’affluenza al voto. A recarsi alle urne è stato il 53,3% degli aventi diritto, con un calo del 14,8 per cento di votanti rispetto al 63,2% delle Politiche 2018.
A Napoli città ha votato il 50,8 per cento degli elettori contro il 65,3 per cento del 2018 con una calo di votanti del 14,5 per cento. Il quartiere con maggior affluenza è stato il Vomero (62,36% degli aventi diritto) mentre è prevalso l’astensionismo presso il quartiere Mercato (38,13%). Sicuramente anche il cattivo tempo è stato tra le cause del numero esiguo di votanti, specialmente gli elettori non muniti di auto sono stati fortemente scoraggiati a recarsi ai seggi.
C’è poi l’elemento della disaffezione al voto sia a Napoli che nella sua popolosa area metropolitana e nelle altre province che andrà analizzato sia dal punto di vista sociologico che da quello meramente elettorale. Sappiamo che ha danneggiato in parte il centrosinistra ma pure la Lega.
A conti fatti in Campania il M5s è risultato primo partito quasi ovunque. Seguono poi la coalizione di centrodestra con il 33,41 (Fratelli d’Italia 17,97%, Forza Italia 10,75%, Lega 4,1%, Noi Moderati 0,58%). Terza la coalizione centrosinistra con il 21,9%: Pd 15,62%, Alleanza Verdi e Sinistra 2,68%, +Europa 2,12%, Impegno civico 1,48%. Il Terzo Polo di Azione-Iv è al 5,24%.
A Napoli città al Senato il M5S è risultato primo partito col 41,47%, seguito dal centrosinistra, poi centrodestra e Terzo Polo. Male Unione popolare dell’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris.
Nella nostra regione tra uninominale e plurinominale si eleggono 38 deputati e 18 senatori.