ASL NAPOLI 1. GARE VINTE CON L’INGANNO, AMBULANZE NON SANIFICATE: 5 ARRESTI NELLA COOPERATIVA FIRST AID ONE

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La Guardia di Finanza di Pavia, nell’ambito di indagini sui reati contro la pubblica amministrazione ed il caporalato, dirette dalla Procura della Repubblica di Pavia, ha eseguito cinque arresti nei confronti degli amministratori di fatto, prestanome e dipendenti della First Aid One, una cooperativa operante nel settore di trasporti sanitari, affidataria di appalti pubblici in tutta Italia. 3 custodie cautelari in carcere sono state disposte per Francesco, Antonio e Concetta Calderone e 2 arresti domiciliari per Angelo Milano e Francesco Di Dio.

Le indagini hanno permesso di individuare molteplici gare d’appalto per l’affidamento di servizi di trasporto in ambulanza, risultate aggiudicate in modo irregolare e per le quali sono state riscontrate diverse incongruenze nell’esecuzione del servizio pubblico.

Tra le gare finite nel mirino dei finanzieri, anche quella espletata – ed aggiudicata – alla Napoli 1 centro.

La gara d’appalto per il servizio 118 a Napoli era stata aggiudicata il 4 maggio 2021 ad un raggruppamento temporaneo d’impresa che comprendeva anche la First Aid One Italia Cooperativa Sociale

“In primo luogo – sottolinea il procuratore della Repubblica di Pavia, Fabio Napoleone –  la cooperativa agiva tramite prestanome, al fine di occultare la costante presenza ed effettiva direzione aziendale da parte di uno degli indagati già condannato in via definitiva nel 2017 per turbata libertà degli incanti. Inoltre, per aggiudicarsi tutti gli appalti, proponeva offerte economiche talmente basse assicurando solo formalmente una folta flotta di mezzi.

Il pareggio dei conti era possibile grazie allo sfruttamento dei dipendenti e al numero dei mezzi impiegati che era sensibilmente inferiore a quello richiesto.

Dalle video riprese effettuate in talune ambulanze, è emerso che venivano raramente eseguite sanificazioni all’interno delle ambulanze, soprattutto in tempo di pandemia.

Una delle ambulanze monitorate in 20 giorni di lavoro con trasporto di 92 pazienti è stata sanificata solo in 4 occasioni.

Inoltre è stato accertato anche il trasporto di un paziente affetto da tubercolosi a cui non seguiva una corretta pulizia e sterilizzazione del mezzo.

La cooperativa ha potuto far fronte ad un considerevole ribasso attraverso un’illecita manipolazione dei costi del lavoro. Remunerava i propri dipendenti, spesso in stato di bisogno, con stipendi molto inferiori ai minimi salariali, costringendoli a prestare attività anche come volontari, traendone un enorme vantaggio. I volontari-lavoratori infatti, erano costretti a turni di lavoro massacranti (per oltre 12 ore continuative).

Inoltre è stata contestata anche l’associazione per delinquere a nove persone, tre delle quali come organizzatori e promotori e sei come partecipi, avendo operato dal 2017 attraverso otto cooperative con uguale oggetto sociale.

A seguito poi di accertamenti fiscali svolti in collaborazione con l’Inps di Pavia e l’Agenzia delle Entrate di Pesaro, è stato emesso avviso di conclusioni di indagini nei confronti degli amministratori di fatto e di diritto della cooperativa:

per indebita compensazione, avendo utilizzato in compensazione crediti di imposta, derivanti da sedicenti attività di ricerca e sviluppo mai effettuate per oltre 490 mila euro ottenendo un ingente risparmio di imposta;

per omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali, per non aver versato correttamente i contributi per oltre 3.5 milioni di euro (costituiti da imposte relative sanzioni)”.