COSTA CONCORDIA. SUL COMANDANTE SCHETTINO, LA FIGLIA: “BASTA BUGIE SU MIO PADRE!”

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Sulla tragedia della Costa Concordia, affondata all’isola del Giglio, la figlia  del comandante Schettino, chiede che sia detta la verità: “Basta bugie sul conto di mio padre!”

Ed in merito alla vicenda proponiamo l’intervista rilasciata a notizie.com.

“Non c’è stata nessuna conferma di condanna da parte di Strasburgo, e non è stata stabilita l’equità del processo. Sulla stampa news poco chiare”
Negli ultimi giorni molti organi di stampa sono tornati a dare spazio al processo all’ex Comandante della Concordia Schettino, ipotizzando scenari ben precisi. La figlia Rossella, chiede chiarezza di informazione. “A seguito delle notizie diffuse da autorevoli redazioni televisive e giornalistiche, considerato il manifestato interesse inerente, la decisione della Corte di Strasburgo, ritengo opportuno precisare che la Cedu non ha giudicato il merito delle argomentazioni esposte nell’articolato e dettagliato ricorso presentato dalla difesa, pertanto almeno al momento non trattasi di conferma di condanna da parte di Strasburgo e/o sia stata stabilita l’equità del processo”.
(nella foto Francesco Schettino)
La figlia dell’ex comandante della Concordia, spiega la situazione processuale con chiarezza. “Non dubito dell’accuratezza di chi ha redatto la notizia, ma attribuisco imprecisione a chi ha avuto interesse a riproporla a distanza di un mese.  Per equità d’informazione mi auguro sia data a questo mio scritto la stessa divulgazione mediatica avuta il 15 agosto. Come riportato nell’estratto di sentenza in mie mani, la valutazione dell’intero ricorso e avvenuta in una sola giornata d’udienza, onestamente mi sembrerebbe improbabile che la Giudice Europea abbia materialmente avuto il tempo per scrutinare la marea di atti prodotti nelle oltre 90 udienze tenutesi per i 3 gradi di giudizio in Italia”.
Ancora: “la Giudice, in sentenza basa la sua decisione con riferimento all’art. 35
del Regolamento Europeo che prevede l’accoglimento del ricorso a condizione  che in Italia si siano svolti i 3 gradi di giudizio e si è giunti a sentenza di condanna definitiva.
Infatti, dopo la sentenza della corte di Cassazione del 2017 che esauriva l’iter
giuridico in Italia, la difesa nei tempi previsti presentava ricorso alla Corte Europea che lo valutava idoneo e nel Marzo del 2018 venivamo informati del superamento del primo filtro d’ammissibilità. A distanza di 4 anni, proprio nella data del decimo anniversario, il 13 gennaio 2022, la Corte Europea stabilisce l’ irricevibilità del ricorso valutandolo probabilmente che in detta data non erano state esaurite le vie di ricorso interne, infatti, nel luglio del 2021, la difesa non ricevendo per circa 3 anni e mezzo notizia dalla CEDU, inoltrava alla competente Corte D’appello di Genova richiesta di revisione del processo”.
(nella foto Rossella Schettino ed il padre)
“Esaminanti gli atti all’unica udienza del 13 gennaio 2022, la Giudice Europea stabilisce che non sono avvenute “apparenti violazioni dei diritti e di libertà”, infatti, in detta data risulta in essere la richiesta di revisione del processo presentata a Genova dalla difesa, che qualora accolta non avrebbe chiaramente violato nessun diritto fondamentale di difesa e libertà dell’uomo poiché si avrebbe avuto la possibilità di risolvere il caso a livello interno Italiano.
Il passaggio in punta di diritto è chiaramente sottile, lascio qui il compito agli addetti ai lavori interpretarlo”, continua Rossella Schettino.

 

da notizie.com

By Paolo Colantoni