… IN CERCA DELLA NOSTRA IDENTITA’. DI ANTIMO PUCA

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Siamo ad un passo dopo il cambio della guardia. E ci ritroviamo a pensare quello che è stato e a immaginare quello che sarà. Alcuni mesi di campagna elettorale ci hanno fatto riflettere su tutte le cose da fare, da ricostruire, da inventare e rimodulare dopo un periodo in cui tutto sarebbe potuto andare diversamente se solo ci fosse stato un rapporto diverso, più diretto, più costante tra il Palazzo e noi. L’Amministratore ancora non stila un programma, non individua le priorità, non progetta la soluzione di problemi nati e cresciuti in Comune. Ma chi i problemi li vive, li denuncia, e spera di risolverli è il cittadino al quale in questi giorni si è chiesto di votare. È un momento in cui si dovrebbero illustrare i programmi, si dovrebbe buttare giù il disegno di un Comune che per forza di cose deve invertire una rotta e riagganciare un livello di civiltà e dignità che ultimamente sembra sfuggirci. E così dovremmo sentire di progetti su porto, collegamenti, depuratore, traffico, commercio, scuola, centro e periferie. Di legalità, rifiuti e di mercatini da rivalutare. A pochi giorni dopo il voto, di fatto non si parla di porto né di depuratore. Non si parla (forse senza saperlo) di traffico, commercio, scuola, né di Centro storico.Nè di strade, di mercati o di rifiuti. Dovremmo sentir parlare di storia locale che si è persa, dell’importanza di sapere cosa siamo e dove siamo nati, di chi ha pensato e scritto e tramandato storie che ci fanno essere così senza saperlo. Dell’importanza delle tradizioni e delle differenze e delle uguaglianze che ci fanno unici e capaci di capire, solo sapendo da dove veniamo, dove dobbiamo andare, e perché. Dovremmo sentir parlare di case con tavole impoverite e che andrebbero imbandite.
E di eleganza. Perché senza questi ingredienti non ci sarà mai un porto, un depuratore, un mercatino o un traffico scorrevole, non ci può essere salute, centro storico o periferie degne e dignitose. Questa è la Cultura.

Chi scende in spiaggia trova il mare sporco quasi ogni giorno, (a proposito, l’esplosione algale è un fenomeno che avviene proprio quando il mare è ricco di silicati, nitriti, nitrati o altri elementi inquinanti, quindi non c’è nulla da star sereni). Lo scarico dei reflui ha un impatto devastante sull’ecosistema marino, sia per le sostanze inquinanti immessevi che per l’innalzamento della temperatura dell’acqua; che ha compromesso la balneazione, con grave danno per il turismo; che è antieconomico, in quanto i reflui, opportunamente depurati e successivamente affinati, avrebbero potuto e dovuto essere utilizzati a fini irrigui o per altri usi.

Da Sindaco, principale autorità sanitaria del territorio, sarebbe opportuno definire una strategia ed intervenire in qualche modo. A tal proposito, con spirito assolutamente propositivo, chiedo di non sottovalutare gli scarichi di reflui a mare, che molto probabilmente contribuiscono allo stato dei fatti.

Vi sono tutte le condizioni per disporre un «Piano Straordinario Comunale di controllo sugli scarichi».

Di più, nella logica di un intervento mirato a contrastare gli scarichi abusivi, sarebbe possibile convocare e coinvolgere anche le amministrazioni degli altri Comuni isolàni per definire un piano d’intervento comune, magari con un protocollo d’intesa che consenta di organizzare al meglio il lavoro ed effettuare attività di campionamento «a sorpresa» anche nei comuni limitrofi, così da controllare i principali siti della costa potenzialmente inquinanti.

Chiedo al Sindaco e all’Amministrazione comunale quali sono le iniziative che vogliono intraprendere per la tutela sanitaria dei cittadini e a tutela del danno economico diretto portato ai cittadini e indiretto per le inferenze negative sullo sviluppo turistico del territorio; sullo stesso argomento chiedo quale vuole essere l’atteggiamento dei Consiglieri comunali.

Nella certezza di aver dato un contributo propositivo per il bene del nostro mare, auspico che l’amministrazione possa finalmente attivarsi con urgenza, per consentire a chi andrà a mare di godere di uno spettacolo migliore di quello visto ad oggi.