Apprendo con grande dolore e profonda commozione della scomparsa del Prof. Michele D’ARCO, Consigliere comunale ed amministratore del Comune di Ischia negli anni ‘70 e ‘80, Presidente del C.A.F.I. nei primi anni ‘90, Presidente del Nucleo di valutazione del Comune di Ischia dal 2002 al 2006 e storico Vice Preside della Scuola Media Statale “Giovanni Scotti” di Ischia.
Proveniente da una storica famiglia di Ischia, originaria di Campagnano – il suo zio paterno Agostino fu indimenticato Vescovo di Castellammare di Stabia fino a metà degli anni ‘60, ultimo ischitano ad essere insignito della dignità episcopale nel secolo scorso ed ancora ad oggi – il prof. Michele D’Arco, è stato anche il mio vice Preside quando ero studente della sezione A della Scuola Media Scotti. Di lui apprezzavo le grandi doti di equilibrio e una valida esperienza di educatore che gli conferivano autorevolezza, senza mai necessità di imporsi. L’azione amministrativa di Michele D’Arco nei lunghi anni di esperienza, è stata caratterizzata da un impegno rilevante in favore di Ischia Ponte e delle zone alte del Comune (Campagnano, S. Antonio, S. Michele). Si prodigò particolarmente nell’opera di diffusione della cultura tradizionale ad
ogni livello sociale. Da ricordare che fu per anni presidente della filodrammatica «Don Bosco» in cui si impegnó per la diffusione dell’arte teatrale al fine di favorire un avvicinamento e coinvolgimento dei giovani.
Quale membro della commissione edilizia comunale diede un notevole contributo per la
soluzione dei problemi abitativi con particolare attenzione alle esigenze dei cittadini
meno abbienti. Come componente del direttivo sezionale della Democrazia Cristiana negli anni ‘70 e ‘80 svolse un ruolo decisivo per la difesa dei valori di solidarietà sociale e della famiglia.
Vorrei rendergli merito oggi e ricordarlo con le sue stesse parole, quelle con le quali si presentò ai suoi concittadini durante le elezioni comunali del 1990, le ultime, sotto le insegne della Democrazia Cristiana, il partito in cui aveva storicamente militato e di cui ancora oggi si sentiva politicamente orfano:
– «Penso che i rimanenti anni che ci separano dall’inizio del nuovo millennio, il
Duemila, saranno determinanti per il futuro dell’umanità. Ed allora il mio non vuol
essere un semplice messaggio elettorale, ma anche un invito a tutti, ed ai giovani in
particolare, i quali hanno bisogno di punti fermi, di ideali ai quali ispirarsi, a seguire
gli esempi di uomini quali Luigi Sturzo, Alcide De Gasperi, Aldo Moro, che sempre
tennero fede ai valori cristiani e democratici e su di essi gettarono le basi per il futuro
del nostro Paese. Di conseguenza il mio maggior impegno sarà rivolto ai giovani, specialmente a quelli in
cerca di una prima occupazione, dei più bisognosi che soffrono anche perché la società
opulenta di oggi stenta perfino a riconoscerli e tanto meno a venir loro incontro.
A tutti i cittadini ricordo che il futuro della nostra economia è strettamente legato al
turismo ed è quindi indispensabile che ciascuno faccia qualcosa per offrire
un’immagine sempre migliore della nostra isola».
Dal suo esempio di vita abbiamo tutti da imparare, soprattutto perché dagli incarichi pubblici svolti per spirito di servizio, non trasse mai alcun beneficio per sé. Alla famiglia D’Arco, ai figli Gabriele e Stefania, agli amici e ai parenti, vanno i sentimenti di vicinanza e di affetto dell’intera amministrazione del Comune di Ischia unita nel cordoglio per l’improvvisa scomparsa del caro Michele.