CPL, LA CASSAZIONE ASSOLVE MASSIMO FERRANDINO

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Cala definitivamente il sipario sulla vicenda della metanizzazione ad Ischia:  la Cassazione ha ieri infatti annullato – senza rinvio – la condanna per l’avvocato ischitano Massimo Ferrandino, accusato di istigazione alla corruzione insieme all’ex presidente della Cpl Concordia Roberto Casari e all’ex dirigente della società Nicola Verini.

Nel settembre dello scorso anno, il reato era stato derubricato da corruzione ad istigazione alla corruzione.

Il processo presso la prima sezione della Corte d’appello di Bologna  si era chiuso con la condanna per tutti e tre gli imputati.

La decisione della Cassazione è giunta dopo quattro ore di udienza ed un’attesa di sette ore.

La vicenda giudiziaria, durata otto anni, si chiude così con un ultimo e definitivo tassello.

Il 30 marzo 2015 Massimo Ferrandino fu arrestato, il 3 aprile gli furono concessi i domiciliari perchè dimostrò di non avere più il contratto di consulenza con la Cpl Concordia da un anno, ed anche di essere in contenzioso civile per alcuni mancati pagamenti inerenti la sua prestazione professionale.

Il 7 maggio 2015 il gip di Modena, Andrea Romito, accolse la richiesta di revoca dei domiciliari disponendo per Massimo Ferrandino obbligo di dimora nel Comune di Roma.

il 2 luglio 2015 lo stesso giudice accolse l’istanza nella quale si chiedeva un permesso temporale in modo da permettere all’indagato di collaborare durante la stagione estiva con i suoi familiari nella conduzione dell’albergo Le Querce.
E cosi gli fu concesso di rientrare ad Ischia.

In primo grado il tribunale di Modena condannò Massimo Ferrandino ad una pena di 14 mesi di reclusione.

Condanna confermata in Appello.