Tanti sono i problemi, i disagi e le pressioni che si trova ad a dover affrontare un paziente oncologico sulla nostra isola! I motivi?…. per le amministrazioni dei sei comuni dell’isola d’Ischia che non si interessano come dovrebbero di questa categoria sofferente e non si impegnano a fondo per risolvere i tanti disagi;
… per la classe politica della terra ferma che non si prende cura dei problemi e non si mette a disposizione con tutte le proprie energie per colmare i molteplici disagi;
tutti operano solo nel garantire la normale amministrazione;
tutti agiscono nella normale routine, senza alzare l’asticella del loro interesse e del loro impegno quotidiano!
E come conseguenza di tutto questo ci troviamo, sulla nostra isola, ancora senza il macchinario per la Pet-Tac, nonostante gli innumerevoli appelli.
La radioterapia che manca…. e cosi anche l’esame per la pet-tac, per cui bisogna per forza recarsi in terra ferma.
Per non parlare della famosa esenzione (048), che dovrebbe essere inamovibile per un paziente con patologia grave.
Invece assistiamo a continui mutamenti con sospensioni e riattivazioni di tale servizio senza che nessuno ne parli. Come se fosse tutto nel rispetto della norma.
Il personale medico scarseggia. Coloro che arrivano dalla terra ferma non restano a lungo perché mancano i presupposti per poterlo fare. E dulcis in fundo ad una paziente oncologica è stato riferito che. a causa dell’esenzione sospesa, avrebbe dovuto pagare, addirittura , € 1007,00 per un esame di pet-tac (con MDC).
Da non credere!
Altro aspetto cui un paziente oncologico deve rapportarsi è l’inadeguatezza dei mezzi di trasporto marittimo. A causa di navi ed aliscafi inefficienti vengono sospesi immediatamente i collegamenti appena il mare inizia ad agitarsi, impedendoci di poter raggiungere i presidi per le nostre cure vitali.
Un altro problema di insensibilità lo riscontriamo sul porto di Pozzuoli. Qui manca un posto d’attesa al coperto. Per un paziente oncologico, un turista o un pendolare, l’attesa del traghetto senza alcun riparo è davvero cosa gravissima.
Vorrei che i vertici della sanità intervengano. E mi riferisco al ministro Speranza, al Governatore De Luca, ai Direttori D’amore, Buono e Postiglione.
Chiedo loro un intervento serio ed efficace affinché questi disagi che, noi pazienti oncologici, siamo costretti a sopportare, vengano finalmente risolti.
di Silvio Carcaterra
Vice Presidente A.P.O