LA VACCINAZIONE… PER FAR PARTE DEL CORO? DI ANTIMO PUCA

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Generalmente si è portati a pensare che lo Spirito servile e l’istinto alla subalternità siano più facili da coltivare rispetto agli atteggiamenti critici e alla ricerca dell’indipendenza di giudizio o di vita. Anzi, si ritiene che molte persone scelgano di nascondersi nel coro, fosse pure il più stonato, proprio perché è il più comodo, comporta meno rischi e meno fatica emotiva. Non sarò io a negarlo ma sarebbe ingiusto non riconoscere che anche la condizione fregatura comporta i suoi sforzi e un duro lavoro per essere mantenuta senza sentirsi dei traditori di sé stessi. Per esempio, i fan non dichiarati del globalismo neoliberista per anni hanno opportunamente confuso il cosmopolitismo con l’internazionalismo per potersi sentire progressisti e al contempo in armonia con la forma di pensiero dominante e il suo radicalismo reazionario. Ci vogliono non comuni doti di equilibrismo per poterlo fare per riuscire a erigere paratie stagne nella mente in maniera da separare cause ed effetti ed esercitare l’emotività in maniera che sia selettiva, che ignori alcune cose e ne esalti altre strettamente collegate alle prime. Certo, esiste una percentuale di cretini che, non riuscendo ad afferrare le differenze tra i concetti, vivono senza troppi conflitti l’adesione alle tesi del potere. Ma per gli altri questo equilibrismo diventa un’arte che richiede un allenamento quotidiano. In qualche modo devono pur superare la contraddizione e allora ecco la trovata per fare stare insieme l’apocalissi pandemica con la nuova normalità e quest’ultima con vaghi ideali socialisti che con tutto questo non c’ entrano un bel nulla. La pandemia è tutta vera ma deriva dalla distruzione dell’ambiente per cui ce ne saranno altre e dovremo obbedire per sempre. È sconfortante constatare a che punto sia arrivato il degrado intellettuale perché questo tipo di tesi rassomiglia molto ai concettoidi che ci vengono ammanniti quotidianamente attraverso la pubblicità. Non hanno ragioni e argomenti, ma solo suggestioni rappezzate e incollate con i più vieti luoghi comuni. Insomma, la buttano nello stesso modo in cui viene suggerito che un certo prodotto è Light, anzi, ancor meglio, che è sostenibile quando la stessa pubblicità che ne stimola il consumo in quanto “ecologicamente corretto” contraddice la sostenibilità stessa, rendendo ad aumentarne il consumo. Dunque, non voglio perdere tempo a confutare queste sciocchezza, anche perché, semmai, il degrado colpisce tutte le forme viventi e dunque anche quelle batteriche e virali. Il fatto che i virus si possano riprodurre solo sfruttando altri organismi non toglie loro la definizione di viventi che appunto consiste nella capacità di riprodurre attiva comunque attuata. Ma è invece interessante constatare come pensieri confusi e indistinti, di matrice magico animistica, da una parte confliggono con il culto della scienza inaugurato per legittimare la dittatura sanitaria e dall’altro con il rigore della analisi marxiana che vede nei rapporti di produzione la realtà strutturale della società e dunque anche della natura. Insomma, un po’ troppi conflitti e un po’ troppa insostenibile leggerezza dentro questi palloncini d’essai fatti salire votivamente per distrarsi da sé stessi. Ciò che è davvero sconcertante è che questa gente, per salvare la propria coscienza cucciola e la possibilità, di guardarsi allo specchio, trascura il fatto che non il virus ma un allarme del tutto ingiustificato, gli errori medici e la proibizione delle cure in nome del santo quanto inutile vaccino, ha causato la maggior parte dei decessi in più che si sono avuti e che si avranno in futuro per mancanza di assistenza. Ma a loro cosa importa. Per costoro il “vaccino è una ficata” perché permette loro di viaggiare in un mondo che vorrebbero tutto uguale. Meglio sarebbe che imparassero a viaggiare attorno a una stanza e, soprattutto, dentro se stessi.

di Antimo Puca