METANIZZAZIONE AD ISCHIA. DOPO LE ASSOLUZIONI ISOLANE, PER CASARI, CONDANNATO, C’E’ L’APPELLO

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Nei giorni scorsi la corte d’appello ha assolto definitivamente perché il fatto non sussiste Giosy Ferrandino e Silvano Arcamone, accusati di corruzione nell’indagine sulla metanizzazione del comune di Ischia. La sentenza ha confermato in pieno il primo giudizio, smentendo l’ipotesi di accordo corruttivo, dei due esponenti del comune di Ischia, con l’ex presidente della CPL Concordia Roberto Casari. Ma mentre il processo svolto presso il tribunale di Napoli ha chiarito le posizioni degli indagati, nei due gradi, ritenendo sempre innocenti gli accusati, ben diversa la posizione dei giudici di Modena. Infatti Roberto Casari in primo grado è stato condannato a 4 anni e 2 mesi per corruzione. Ed oggi  davanti alla 1^ sezione della Corte d’Appello, composta dal Procuratore generale Ferrante, dai giudici Pederiali, Ghedini, Stigliano, si celebra l’appello per l’ex presidente Cpl Roberto Casari, per gli ex dirigenti Cpl Nicola Verrini, Maurizio Rinaldi, per l’avvocato Massimo Ferrandino, fratello dell’ex sindaco Giosi, e per Francesco Simone.

Le 39 udienze del processo per la corruzione nell’ambito della metanizzazione di Ischia, si sono chiuse con la condanna a 4 anni e due mesi per Casari per i presunti reati di corruzione, i legali di Casari e degli altri condannati nel processo modenese, che hanno impugnato la motivazione della sentenza, metteranno in evidenza, tra l’altro, l’incongruenza processuale dell’intera vicenda, che vede la figura dell’ex sindaco d’Ischia, Giosi Ferrandino, assolto a Napoli dal reato di corruzione. Nei giorni scorsi, la sentenza è passata in giudicato. Secondo i legali (Roberto Chiossi e Michele Iasonni per Verrini, Massimo Vellani e Luigi Chiappero per Casari, Lucia Rinzullo per Rinaldi, Franco Coppi per Ferrandino), “non può esserci corruttore senza corrotto”.

Casari è stato condannato, in primo giudizio, per corruzione. Il reato si sarebbe verificata a seguito della convenzione con l’hotel Le Querce di Ischia, insieme con l’avv. Massimo Ferrandino. Per gli stessi fatti l’ex sindaco Ferrandino è stato assolto in via definitiva, e con lui l’Arch. Silvano Arcamone responsabile dell’Ufficio tecnico del comune di Ischia. I giudici d’Appello potrebbero riservarsi di procedere all’audizione di altri testimoni, oppure tener conto della sentenza del Tribunale di Napoli.

Tuttavia non può non evidenziarsi la mancanza di coerenza nei giudizi finora espressi dai due processi. Infatti, i giudici dei due procedimenti hanno operato senza interagire tra di loro, come se si trovassero in stanze a paratia stagna, giungendo a conclusioni completamente diverse tali da mettere in grosso imbarazzo anche il sistema giustizia italiano. La corte di appello di Modena potrebbe ridare dignità al sistema con una sentenza che non sia in contraddizione con quella di Napoli. E’ quanto i più si aspettano…ma per saperlo bisogna ancora aspettare.