Sono passati 18 anni da quando è scomparso Pietro Ferrandino, insegnante ma soprattutto giornalista. Ha trascorso la sua vita nella scuola, insegnate di grande capacità comunicativa, ma soprattutto giornalista impegnato ad approfondire i temi del passato, della storia delle tradizioni della sua isola, la sua grande passione. Collaboratore di Teleischia con la rubrica settimanale “Accadeva Ieri” e del “Settimanale di Ischia” poi divenuto “Il Golfo”. Enrico Buono lo ricorda come “Persona di grande spessore umano e dai grandi valori. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile. Nelle nostre menti resta indelebile la sua immagine ed il ricordo dei momenti passati con lui, momenti di grande confronto e di crescita personale”.
Ed ecco un breve profilo di Pietro Ferrandino. Una grande passione per l’isola e la sua storia, nelle sue più diverse accezioni, spingeva Pietro Ferrandino ad approfondire i temi da lui più amati della storia dell’isola d’Ischia. Davvero grande il suo amore per lo sport e i valori più autentici che lo connotano in tutte le sue manifestazioni. Pietro Ferrandino era nato a Ischia Porto il 1 agosto del 1955.
Dopo gli studi classici a Ischia, l’università a Napoli per studiare il tedesco, arrivò un periodo di perfezionamento in Germania, per imparare al meglio la lingua di Goethe, che lo avrebbe portato a intraprendere la strada dell’insegnamento, un’altra grande passione vissuta per lo più presso l’Ipssar “Telese” di Ischia.
L’occasione di fare il giornalista, sia pur solo come hobby, gli si presentò con il “Settimanale d’Ischia”. Dove si occupò di sport, cronista puntuale e commentatore esperto. Prevalentemente di sport, ma non solo, visto che non disdegnava vari altri argomenti. Dal “Settimanale di Ischia” al “Golfo”, e con una rubrica settimanale con Teleischia dal titolo “Accadeva Ieri” con la quale ricordava tradizioni e personaggi del passato. Ma Pietro era vero giornalista sportivo, ma soprattutto della storia dello sport isolano. E poi inchieste sulle grandi questioni ambientali, articoli sulla scuola, “pezzi” di cultura, storia, arte.
Oltre alla lingua scritta, Pietro Ferrandino frequentava anche il linguaggio delle immagini. Con l’inseparabile videocamera, girava l’isola in lungo e in largo per fissare i paesaggi più belli e meno conosciuti, le feste e le tradizioni popolari mantenutesi vive nei secoli. E per intervistare gli anziani, custodi della memoria collettiva e testimoni di un microcosmo che si stava inesorabilmente trasformando. Così nacquero servizi e programmi televisivi trasmessi da diverse reti locali.
Nel 1990 il suo prodotto più importante, la pubblicazione della “Storia degli Sports isolani”, “per recuperare personaggi, fatti e memorie del recente passato isolano, sportivo e non”. Un’opera prima, a cui si collega, e non solo idealmente, questo volume, frutto di una ricerca di anni. Conclusa dall’Autore prima di lasciare questo mondo, il 16 aprile del 2003. (dalla Rassegna di Ischia)
