PECULATO LA COLOMBAIA-BOTTIGLIERI: IL TRIBUNALE ANNULLA IL SEQUESTRO DI € 62.855,46

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Il processo che vede imputato Massimo Bottiglieri, accusato per peculato, per la gestione della Fondazione Colombaia, entra nel vivo ed inizia a chiarire alcuni aspetti fondamentali, che risultano orientati a discolpare l’indagato. Infatti il Tribunale di Napoli della X Sezione Penale ha disposto l’annullamento del decreto di sequestro, delle somme per  importo di Euro 62.855,46, emesso in data 11.09.2017 a carico di Massimo Bottiglieri. Inoltre, gli avvocati Michele Calise e Massimo Sorge, sono convinti di poter dimostrare la completa innocenza di Massimo Bottiglieri, ritenuto coinvolto ingiustamente in questa vicenda giudiziaria.

Ecco lo stato del processo aggiornato agli ultimi avvenimenti.

Il Tribunale di Napoli – X Sez. Pen. – in funzione di riesame dei provvedimenti restrittivi della libertà personale e dei sequestri ha disposto l’annullamento del decreto di sequestro emesso in data 11.09.2017 dal Gip del medesimo Tribunale a carico di Massimo Bottiglieri, nell’ambito di un procedimento per peculato che lo avrebbe visto protagonista della distrazione di somme pubbliche erogate dalla Regione Campania e dalla Provincia di Napoli in favore della Fondazione La Colombaia, di cui è stato amministratore.

Nell’esecuzione del decreto di sequestro la Guardia di Finanza sequestrò somme per un importo di Euro 62.855,46 depositate sui conti correnti della società Emmebi srl, gestita da Bottiglieri.
Dopo una lunga battaglia legale, iniziata a seguito della notifica del provvedimento cautelare, gli avvocati di Bottiglieri, i penalisti Michele Calise e Alfredo Sorge, sono riusciti a dimostrare l’illegittimità dell’apprensione delle predette somme da parte della Guardia di Finanza, che ha sequestrato i ricavi onestamente conseguiti dall’attività di rivendita di gioielli e preziosi della società che gestisce la storica gioielleria Bottiglieri sul corso di Forio.
La Procura della Repubblica di Napoli ha ottenuto il rinvio a giudizio, seppure non per tutti fatti che portarono al sequestro, di Massimo Bottiglieri e altri imprenditori che avrebbero concorso nelle ipotesi di peculato in danno della Fondazione. 
Il processo sarà celebrato dalla Terza Sezione Penale del Tribunale di Napoli.
La difesa punta a dimostrare la completa innocenza di Massimo Bottiglieri, provando, con una voluminosa documentazione e un lungo elenco di testimoni, che neanche un centesimo di denaro pubblico è stato distratto, ma che la Villa La Colombaia, al contrario, durante la gestione espletata dal noto imprenditore abbia brillato per iniziative e presenze, senza che quest’ultimo abbia incassato alcun compenso, anzi rifondendo soldi propri,  come riportato nei bilanci depositati, per la consuetudine di anticipare somme per le spese vive e la gestione corrente della fondazione (gli unici compensi ricevuti nei 5 anni trascorsi in fondazione  sono state le indennità per l’anno 2010 e 2011 per un ammontare complessivo di euro 2.666,00).
L’ipotesi accusatoria, infatti, fonda sulla circostanza che siano state liquidate fatture per operazioni inesistenti al fine di creare fondi neri da distrarre in danno delle casse pubbliche.
La difesa ritiene che la Villa La Colombaia sia stata interessata, invece, tra il 2010 e il 2011 da importanti interventi di manutenzione e adeguamento degli impianti e che le predette circostanze siano di evidenza pubblica, essendo provate dai documenti rilasciati dal Comune di Forio, ente proprietario della bellissima dimora appartenuta a Luchino Visconti.
Va ricordato, infatti, che La Colombaia fu chiusa per inagibilità con ordinanza(la n. 17/07) del responsabile dell’U.T.C. del Comune di Forio il 1 febbraio 2007.
Bottiglieri assunse l’incarico nel direttivo della Fondazione La Colombaia nell’aprile del 2009 e un anno dopo, precisamente il 16 luglio 2010 (certificato di agibilità rilasciato dal Comune di Forio)  la Villa fu riaperta al pubblico dopo i lavori, effettuati con notevole risparmio di tempo e di soldi e senza alcun esborso per il Comune di Forio.
Infatti, la consulenza tecnica dell’architetto Carmine di Scala – consulente della difesa – attesta che i lavori espletati presso La Colombaia sono di valore superiore (Euro 171.500,00) a quanto fatturato (Euro 68.900,00) dalle ditte esecutrici, stando ai valori di riferimento  contenuti nel Prezzario dei Lavori Pubblici Campania 2010.
Inoltre, non bisogna tralasciare di considerare che  durante la gestione Bottiglieri la Fondazione si liberò dal pesante peso del costo del personale  che, sebbene la villa dove si svolgevano le più importanti attività culturali fosse chiusa dal lontano 2006,  è giunto a costare alla Fondazione 257.000,00 Euro (cfr. bilncio consuntivo 2006, voce “costi generali di funzionamento”), a fronte di un bilancio complessivo di Euro 499.000,00.
Nell’ultimo bilancio il costo del personale costò alla fondazione 40.000 euro  – cfr. bilancio esercizio 2014 spese di personale – a fronte di un bilancio complessivo di euro 83.000, riportando per il terzo anno consecutivo un utile d’esercizio, di circa 15.000 euro per il bilancio 2014!!