ISCHIA. MANCATA RIAPERTURA DEL SETTORE TERMALE, TREMANO GLI IMPRENDITORI

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Da questa settimana in Italia sono diverse le attività che ripartono, anche se per il settore delle cure termali ci sarà ancora da aspettare. Sull’isola d’Ischia la pubblicazione da parte del presidente De Luca dell’ordinanza sulla chiusura delle attività termali ha generato ovviamente tantissimo malcontento, oltre che delle vere e proprie scosse di terremoto per tutta l’economia. Difficile interpretare diversamente l’annuncio della mancata apertura dei Giardini Poseidon, che ieri hanno fatto sapere che per la stagione lavorativa 2020 apriranno soltanto il lido, lasciando chiuso tutto il reparto delle piscine, delle saune, delle cure termali, insomma. Si tratta di una notizia davvero terribile per tutto l’indotto economico dell’isola, in quanto la mancata apertura, o comunque l’apertura a mezzo servizio di quello che viene considerato il parco termale più grande d’Europa, non può che avere delle ricadute negative su tutto il comparto turistico. Dopo l’annuncio di ieri sono tante le aziende che si interrogano su quale debba essere la strada da seguire in questo momento difficile dal punto di vista imprenditoriale. Difficile non farsi tentare dal seguire l’iniziativa dei Poseidon, dal fiuto di un’azienda del genere, che però, purtroppo, si appresta a lasciare a casa tantissimi lavoratori del settore termale, che avrebbero più di una qualche difficoltà a ricollocarsi sul mercato, visti gli attuali problemi legali del comparto a livello nazionale. Nella giornata di ieri, domenica, si erano anche diffuse delle fake news sull’isola verde rispetto alla riapertura del settore in alcune regioni, che per il momento risultano corrispondere solo alla dichiarata volontà da parte di questo o quel presidente regionale di voler riaprire. Zaia, ad esempio, aveva dichiarato di voler cercare di riaprire le terme oggi, lunedì 25, cosa ben diversa dall’aver riaperto. I rischi sono infatti quelli di ritrovarsi a fare come la Calabria, dove la presidente Santelli aveva anticipato l’apertura di alcune attività come bar e ristoranti, salvo poi dover fare retromarcia per via della decisione del TAR che aveva dato ragione al Governo e alla sua linea. Se infatti non far aprire tante aziende non possa che acuire le difficoltà degli imprenditori e dei lavoratori, una riapertura del settore termale solo per qualche giorno, prima di una nuova chiusura, sarebbe addirittura peggio. “Riaprire un po’ alla volta, ma riaprire per sempre”, questo invece è da un po’ di tempo il motto del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Dovessero esserci le condizioni per riaprire le tantissime aziende termali della regione Campania, quella insieme al Veneto che ne vanta il numero più alto in Italia e che, come il Veneto, gestisce circa il 30% del mercato nazionale, appare assai difficile che De Luca non decida immediatamente di permetterne la riapertura nel più breve tempo possibile.