CAPRI: MAZZETTE PER AUTORIZZAZIONI EDILIZIE

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I carabinieri e la Guardia di Finanza di Napoli hanno notificato quattro misure cautelari a un funzionario del comune di Capri, all’ex comandante della locale stazione dei carabinieri, all’ex vice comandante della locale tenenza della Guardia di Finanza e a un imprenditore nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica su condotte illecite relative alla concessione di autorizzazioni edilizie, come i condoni, dietro corresponsione di denaro o altre utilità. I destinatari dei provvedimenti (divieto di dimora, sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio e obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) sono l’architetto Mario Cacciapuoti, funzionario responsabile delle pratiche edilizie del Comune di Capri; l’imprenditore Francesco Giuliano Verardi, operante nel settore della navigazione; l’ex comandante della stazione dei carabinieri di Capri, Michele Sansonne; e il vice comandante della tenenza della Guardia di Finanza dell’isola, Pasquale Franco. Le accuse contestate sono, a vario titolo, di concussione, corruzione, accesso abusivo a un sistema informatico, falso (ideologico e per soppressione) in atto pubblico, rivelazione di segreto d’ufficio. A dare inizio all’attività investigativa che oggi ha portato il gip del tribunale di Napoli a emettere i quattro provvedimenti cautelari sono state le dichiarazioni rilasciate da un ex impiegato del comune di Capri: il funzionario dell’ufficio tecnico evadeva soltanto le pratiche dei tecnici compiacenti ostacolando, invece, quelle degli altri fino a quando i committenti, stanchi delle lungaggini burocratiche costruite ad arte, li sostituivano – dietro consiglio – con quelli a lui vicini. A Cacciapuoti è stato notificato un divieto di dimora nel Comune di Capri e una sospensione dall’esercizio del pubblico impiego per la durata di un anno. Al carabiniere Sansonne e al finanziere Franco è stata notificata una sospensione dal pubblico ufficio della durata di un anno e di otto mesi. L’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, infine, riguarda l’imprenditore del settore della navigazione Francesco Giuliano Verardi. Le indagini sviluppate dai carabinieri per la tutela dell’ambiente tra il 2013 e il 2014 riguardano la sezione Edilizia Privata e Settore Lavori Pubblici dell’ufficio tecnico comunale di Capri. Secondo quanto emerso da quelle indagini, Cacciapuoti costringeva tecnici, imprenditori e committenti a corrispondere «mazzette» per il rilascio delle autorizzazioni edilizie. In quest’attività, sempre secondo gli inquirenti, il funzionario comunale sarebbe stato favorito dal finanziere il quale accedeva abusivamente alle banche dati delle forze dell’ordine per fornire informazioni su denunce e attività investigative in corso. L’ex comandante della locale stazione dei carabinieri (trasferito ad altro incarico), invece, avrebbe fornito informazioni sull’esito di attività d’indagine coperte da segreto istruttorio all’imprenditore Verardi in cambio di utilità per se stesso e per i propri familiari. Parla di congiura, Mario Cacciapuoti, il funzionario dell’ufficio tecnico del Comune di Capri a cui oggi il gip del Tribunale di Napoli ha notificato un provvedimento cautelare riguardo a una serie di presunti reati perpetrati nell’esercizio delle sue funzioni. Il funzionario dell’ufficio tecnico, indagato nell’ambito dell’inchiesta, sarà sospeso dal pubblico ufficio per un anno. «Ribadisco, è una congiura – dice Cacciapuoti all’uscita della Caserma – che trova fondamento nelle dichiarazioni rilasciate da un ex dipendente del comune, messa in atto nei confronti di un funzionario come me che ha sempre fatto il suo dovere per la repressione degli abusi edilizi sull’isola e che per tale atteggiamento ha subito anche una serie di minacce pesanti e tra queste anche quella di morte». «Di tutto ciò – ha detto ancora l’indagato – all’epoca ho sporto regolare denuncia presso il Commissariato di Capri ed agli atti esiste un fascicolo della Dda oggi al vaglio degli inquirenti. In quegli atti, che risalgono a qualche anno fa, si possono ritrovare riscontri sulla mia condotta». «Si tratta di una vicenda paradossale in cui Verardi è parte lesa». Così, all’Ansa, l’avvocato Claudio D’Aniello, legale dell’imprenditore del settore nautico Francesco Giuliano Verardi, coinvolto nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli sui presunti abusi commessi da un funzionario dell’ufficio tecnico del Comune di Capri che ha portato oggi alla notifica di quattro misure cautelari. «Non v’è stata alcuna rivelazione di presunti segreti, – dice ancora l’avvocato D’Aniello – i rapporti con il maresciallo Sansonne (ex comandante della stazione dei carabinieri di Capri) e con i familiari di questo, sono antecedenti all’addebito e rientrano in rapporti di mera conoscenza o amicali e di cortesia, comuni al 99% dei rapporti intrattenuti dal mio assistito Franco Verardi».

 

Fonte: Corriere del Mezzogiorno