CORONAVIRUS. IMPORTANTI I RISULTATI DEL PLASMA, MA LA SPERIMENTAZIONE VA ORA CONVALIDATA

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Sull’efficacia del plasma interviene Franco Locatelli, direttore del dipartimento di Onco-ematologia e Terapia cellulare e genica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e componente del Comitato tecnico scientifico sull’emergenza Covid-19. “C’è grande interesse sull’uso del plasma dei guariti contro coronavirus ma anche rigore. Occorrerà validare i dati ottenuti dalla prima sperimentazione italiana con uno studio clinico controllato”.

“La comunità scientifica è in trepidante attesa dei risultati della prima sperimentazione, avviata dai colleghi di Pavia e Mantova“, assicura Locatelli. “Bisogna premettere che l’uso del plasma dei guariti da una malattia infettiva è una procedura ben nota: l’obiettivo è trasferire anticorpi in grado di neutralizzare un patogeno da un soggetto guarito a uno malato. Si tratta di un approccio esplorato in Cina su piccoli numeri contro Sars-CoV-2 – sottolinea lo specialista – con risultati alterni: alcuni studi hanno portato dati incoraggianti, altri non li hanno confermati. Lo studio condotto tra Pavia e Mantova è un lavoro importante, e l’intera comunità scientifica è in trepidante attesa dei risultati – ribadisce l’ematologo – Poi però servirà la validazione dei dati con uno studio clinico controllato“. Ovvero un lavoro che permetterà il confronto fra un gruppo di pazienti trattati con il plasma iperimmune e un altro che non ha ricevuto questo trattamento. “Solo in questo modo avremo dati solidi sull’efficacia di questo approccio”.

Insomma, non si vuole negare “l’importante contributo della ricerca condotta a Pavia e Mantova, ma è bene ribadire la necessità di rigore metologico per validare un approccio a cui guardo con massimo interesse, ma non acriticità”, conclude Locatelli.