CORONAVIRUS. CARDAMURO: “SUBITO UNA MORATORIA PER LE DEMOLIZIONI”

L’associazione “Io Abito-Regnum Siciliae”, in questo particolare momento italiano dettato dall’emergenza della diffusione del virus Covid-19 che sta impegnando fortemente l’intero sistema sanitario nazionale, ritiene necessaria e di buon senso una moratoria ad horas delle misure di repressione riguardanti gli immobili oggetto di demolizione giudiziale nel breve termine.

“È inammissibile – commenta il sig. Raffaele Cardamuro – e fuori da ogni logica, infatti, che, se da un lato, in dichiarato stato d’emergenza, il Governo abbia ritenuto di dover adottare misure di contenimento del rischio epidemico (meglio pandemico) volte a raccomandare all’intera cittadinanza di restare a casa, a tutela della salute pubblica garantita dalla nostra Costituzione come bene primario, dall’altro, poi, le Procure della Repubblica continuino ad eseguire i provvedimenti di demolizione di manufatti adibiti a prima ed unica casa, generando in tal modo gravi fattori di pericolo ulteriore rispetto a quelli cui è già ordinariamente esposta la comunità nazionale quanto alle possibilità di trasmissione e contagio del virus (COV-Sars-2): fattori di pericolo suscettibili di conseguenze ulteriori anche solo in caso di sgombero forzato preordinato all’abbattimento dell’unità abitativa, non rimediabile mediante ricorso ad alloggi alternativi allo stato non reperibili.

E ciò per di più nell’impossibilità di esercitare il diritto alla difesa, in considerazione della sospensione delle attività dei Tribunali.

Invochiamo pertanto l’intervento urgente del Governo affinché dichiari la sospensione della esecuzione delle demolizioni dei manufatti costituenti unica casa di abitazione, richiamando al buon senso tutti gli operatori pubblici e posticipando ad un momento successivo alla fine dell’emergenza la ripresa di ogni altra iniziativa conforme al modello legale tipico.
Tale intervento riteniamo sia assolutamente necessario ed indifferibile anche al fine di limitare gli insostenibili livelli di tensione emotiva e stress psicologico ai quali i cittadini sono già sottoposti, nonché per evitare che nuclei familiari esposti alla perdita della propria abitazione possano rappresentare un rischio per il resto della comunità nella misura in cui non riescano in tempi adeguati a reperire altra idonea sistemazione”.

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