Giovani e brillanti laureati costretti a fare gli operatori ecologici. Questo quanto accaduto recentemente al Sud Italia ove è stato bandito un concorso pubblico per l’assunzione di 13 operatori ecologici. Nulla di straordinario se non fosse che a partecipare al concorso e a vincerlo, sono stati dei giovani professionisti.
In particolare è risultato primo vincitore un dottore in ingegneria con 110 e lode. Quanto accaduto è certamente il riflesso della nostra Italia i cui cittadini, per trovare un lavoro soddisfacente e opportunamente retribuito, sono costretti ad emigrare o a rinunciare alla professione che desiderano e a optare per professioni lontane dalla formazione conseguita per la quale hanno intanto speso denaro e tempo prezioso. Eppure la nostra Costituzione, all’articolo 4, sancisce che “la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto […]”. Purtroppo la realtà è ben lontana da quanto stabilito dal nostro ordinamento giuridico.
