IN CAMPANIA VENDUTI 1 MILIONE DI PRODOTTI DI MEDICINA OMEOPATICA, NATA AD ISCHIA COL DOTT. TOMMASO CIGLIANO NEL 1800

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Sono circa 1 milione i consumatori di prodotti omeopatici in Campania, dove si concentra metà dei consumatori del Sud, oltre 10 milioni in Italia. I dati sono della LUIMO (Libera Università internazionale di Medicina Omeopatica) in occasione della Giornata Mondiale dell’ Omeopatia, che ricorre il 10 Aprile. La medicina omeopatica nacque grazie alle terapie d Tommaso Cigliano

Nel 2018, secondo l’ Istituto EMG Aqua,il 18% degli italiani ha utilizzato almeno una volta prodotti omeopatici. Mancano invece dati sul numero di Medici omeopatici, ma tra i pediatri – secondo la Federazione italiana medici pediatrici- 1 su 3 prescrive prodotti omeopatici. La Giornata è organizzata dalla LUIMO e dal Museo dell’ Omeopatia di Roma e si svolgerà al Museo delle Arti Sanitarie dell’ Ospedale Incurabili di Napoli. “Saranno ripercorse – dice il dott. Carlo Melodia, del segretariato LUIMO – le tappe storiche della Medicina Omeopatica e la realtà omeopatica sul territorio. Napoli rappresenta per l’ Omeopatia, che nacque in Germania e si estese all’ Austria, il crocevia della divulgazione”.

E prendendo spunto da questo articolo dell’Ansa, noi di Teleischia, diamo alcuni cenni sulla omeopatia che nacque grazie ad un figlio dell’isola d’ischia, il dott. Tommaso Cigliano al quale è dedicata una strada nel comune di Forio in località San Francesco. Inoltre, in Via Cardinal Lavitrano, sempre a Forio, è posta una lapide ad imperitura memoria del suo messaggio  “similia similibus”  (lat. «si curino i simili con i simili»).

Ecco alcuni cenni biografici sulla figura di Tommaso Cigliano, che  nacque a Forio il 3 agosto 1842 e morì a Napoli il 30 luglio 1913.

Si laureò in medicina e chirurgia nel 1866; partecipando alla Terza Guerra d’Indipendenza come ufficiale medico, ebbe modo di fare conoscenza e pratica con l’omeopatia, che continuò a esercitare nel suo studio di Napoli (dove aprì anche una farmacia omeopatica, con dispensario gratuito per i poveri), e a Forio, dove tornava settimanalmente, trascorrendovi anche le vacanze estive. Qui ebbe modo di curare con successo numerosi bambini affetti da leucemia: la pubblicazione di questi casi lo rese universalmente celebre e ne fece l’ospite d’onore in diversi congressi medici internazionali. Grazie ai suoi meriti clinici e scientifici, nel 1895, l’Università di Napoli (prima in Italia), istituì la cattedra di Omeopatia e la assegnò proprio al Cigliano, che la tenne per due anni consecutivi, inaugurando i corsi con due celeberrimi discorsi di prolusione. Purtroppo, come segnala Alberto Lodispoto nella sua Storia della Omeopatia in Italia, i suoi sforzi e la sua fama (mai tanto grande per un omeopata italiano nel mondo) andarono sciupati:
<< Da una parte mancarono i colleghi omeopatici che non appoggiarono, chi per invidia chi per indolenza, l’opera di Cigliano. D’altra parte non vi era stata negli anni precedenti una unità di azione e di intenti tale da far risuonare in Italia e a Napoli il nome dell’Omeopatia…. La 0meopatia aveva giocato con Cigliano la sua carta migliore, che si era sprecata fra la indifferenza dei colleghi omeopatici ed allopatici >>.
Tommaso Cigliano fu attivo anche politicamente. Nel 1896 fu eletto Consigliere provinciale per il Mandamento di Forio, e si batté vittoriosamente per ottenere una linea regolare di trasporto marittimo tra l’isola d’Ischia e la terraferma, nonché per la provincializzazione della strada di Ischia–Forio.
Tommaso Cigliano morì il 30 luglio 1913, a Napoli, dove fu poi sepolto, dal 1921, nel recinto degli uomini illustri.
Tuttora Forio ne serba il ricordo nel cartiglio di gesso con il motto dell’omeopatia, “similia similibus”, sulla torretta angolare della casa che l’insigne medico si fece costruire nel 1891, in via Cardinal Lavitrano (attuale proprietà Coppa) e nella toponomastica cittadina, che gli vede intitolata la via che dalla strada provinciale porta a Zaro, dove egli aveva impiantato una fattoria sperimentale (poi Villa Gancia).

Cenni storici dal sito www.ravino.it.