Ieri sera sabato 16 gennaio 2019, nel mentre mi trovavo all’ingresso di Ischia Ponte, un signore, che poi dal colletto ho compreso essere un prete, ferma l’auto e sporge la testa fuori dal finestrino. Per capire se l’accesso è consentito o meno nell’antico Borgo, facendo bene attenzione che qualche altra automobile in sorpasso non gli mozzi la testa, è costretto ad allungare il collo come se fosse una giraffa tanto è posto in alto il tabellone luminoso che disciplina la ZTL. “Varco non attivo” c’è scritto, e che vorrà dire, si sarà chiesto il prelato. E così si è rivolto a me per chiedere se si potesse accedere. Fattogli cenno che poteva passare, si è diretto lungo via Luigi Mazzella.
Narro questo episodio perché da mesi, come Dirigenti del Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista, l’unica opposizione del paese nonostante ancora non presente in Consiglio comunale, chiediamo all’Amministrazione comunale di Ischia guidata dal Sindaco Enzo Ferrandino di rendere chiara ed inequivocabile la segnaletica nei pressi dei varchi con la sostituzione delle frasi che riteniamo poco comprensibili di “varco attivo” e “varco non attivo”, con le diciture più comprensive di “varco aperto” e “varco chiuso”, con l’abbassamento dei tabelloni luminosi, al momento ancora collocati ad un altezza di circa quattro metri e, soprattutto, con l’immediata attivazione dei semafori, già installati da anni all’ingresso delle ZTL, e cioè del più chiaro, esplicito ed inequivocabile segnale luminoso internazionale che esista in modo tale che gli automobilisti non possano, involontariamente, incorrere in sanzioni anche molto salate. Semafori che sono presenti ai varchi muniti di telecamere di Firenze, Macerata, Chieti, Fucecchio, Lanciano, Agrigento e di tante altre città italiane dove anche le scritte sui tabelloni risultano più comprensibili. Ma evidentemente i nostri governanti locali, al contrario degli amministratori di tante altre città italiane, ritengono che sia più conveniente tenere la segnaletica poco comprensibile!
Ma noi comunisti che crediamo fortemente nella difesa degli interessi collettivi, certamente non ci arrendiamo dinanzi alla strafottenza politica e amministrativa di chi ci mal’amministra e, al di là di quello che dice il Ministero, continueremo a batterci affinché agli ingressi delle ZTL si renda finalmente chiara la segnaletica con l’adozione delle scritte “varco aperto” e “varco chiuso”, con l’abbassamento dei tabelloni luminosi e, soprattutto, con l’azionamento dei semafori.
P.S. Simone, di otto anni, assistito alla scena del prete che chiedeva si potesse accedere a Ischia Ponte, ha esclamato: “Scusa Papà, ma se si può entrare, perché non scrivono varco aperto che è più semplice?”, e io ridendo gli ho risposto: “Caro Simone, questa proposta la sto avanzando da mesi ma purtroppo quello che ha capito un bambino in tenera età come te, il sindaco e gli amministratori comunali fingono ancora di non capire…”.