OSPEDALE PROCIDA. GIAQUINTO: “NO AGLI ALLARMISMI, L’ASL RISPETTERA’ LE DECISIONI DEL TAR”

 

Sulla vicenda del presidio ospedaliero di Procida interviene Giuseppe Giaquinto del gruppo “Procida in Movimento” che critica anche le recenti dichiarazioni dell’assessore Carannante: “Continua ad allarmare la popolazione, chiedendo la nomina di un commissario ad acta”.

Ad evitare inutile allarmismi – scrive Giaquinto – è bene precisare per i cittadini che la Dirigenza dell’ASL NA2 con delibera del 6 settembre 2018 ha dato esecuzione alla sentenza del TAR Napoli n. 4544/2018 ed ha provveduto a recepire nel proprio atto aziendale le previsioni contenute nel nuovo piano ospedaliero, salvaguardando la strutturazione ed il funzionamento del pronto soccorso di Procida h24.

In pratica ciò che è stato richiesto attraverso i pluricorsi presentati dall’amministrazione comunale e da alcune forze politiche ed associative dell’isola. Ma anche ciò che da circa tre anni i comitati e la forza dei cittadini di Procida hanno giustamente preteso e su cui hanno vivacemente protestato.

Mi sembra strano che proprio ora che c’è stata la presa d’atto aziendale dal parte dell’ASL NA2 nessuno si sia preoccupato di declamare il risultato raggiunto grazie alla mobilitazione popolare, al ricorso alla giustizia amministrativa e al preciso dettame dei giudici.

Ancora più strano ed imbarazzante appare la presa di posizione da parte di un componente dell’amministrazione procidana che, dopo alcuni giorni dalla delibera dell’ASL NA2, continua ad allarmare la popolazione e a chiedere la nomina di un commissario ad acta, ignorarando la delibera del 6 settembre u.s. con cui, appunto, L’ASL, nei 60 giorni prescritti dal TAR Napoli, ha recepito con atto aziendale quanto statuito dalla sentenza.

Noi siamo qui per dire grazie a quanti si sono battuti e prodigati in ogni sede per ottenere questo risultato. Che ovviamente resta il primo tassello su cui costruire un pronto soccorso realmente funzionante ed efficiente con una diagnostica adeguata e tutti i servizi necessari a rendere la salute dei cittadini isolani meno precaria.

Poi, può sembrarci ancora poco per una sanità a garanzia di cittadini che vivono in una zona disagiata, ma questo apre altri scenari su cui dobbiamo incamminarci attraverso ulteriori iniziative e sopratutto chiarirci su quale sanità vogliamo per Procida, senza strumentalizzazioni ne illusioni. Per adesso possiamo prendere atto di un dettame aziendale che pone fine a quanto ci è stato riconosciuto dalla giustizia”.

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