N.U. A PROCIDA. BRACCIO DI FERRO TRA COMUNE E TEKRA: A PAGARE SONO I DIPENDENTI!

Procida, nel braccio di ferro tra il comune e la Tekra a pagare sono soprattutto i dipendenti dell’azienda N.U. che da oltre tre mesi non ricevono lo stipendio. La situazione sull’isola di Graziella si è fatta insostenibile. I dipendenti sono arrabbiati, e non sono da escludere nei prossimi giorni forme di protesta più eclatanti.

Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato lo sfogo di dipendente della società di raccolta dei rifiuti Tekra ,che  ha rivolto una lettera al Comune ed alla società stessa.  “Scrivo questa lettera per cercare un po’ di attenzione in più verso di noi: prima di essere operatori ecologici, siamo esseri umani”. “Da tre mesi non percepiamo lo stipendio – scrive il dipendente – facciamo il nostro dovere, sperando solo di ricevere il nostro stipendio.”

Da allora ad oggi la situazione non è cambiata. Gli operatori della Tekra si sentono oggetto e non persone nella guerra tra l’azienda ed il comune. La Tekra ritiene di aver rispettato gli impegni, anticipando gli stipendi, e ritiene che l’ente sia inadempiente. Il comune di Procida invece accusa la Tekra di essere in difetto e verso i dipendenti, dovendo versare le cifre del capitolato solo al termine di ogni trimestre, ed afferma di farlo regolarmente. Ma l’unica verità certa, è che gli stipendi non vengono corrisposti con regolarità.

La rabbia dei dipendenti è legittima: “Il nostro dovere -dichiarano- lo facciamo e anche qualcosa in più nonostante i soldi che mancano, nonostante il caldo che ci affligge, nonostante non ci siano i servizi igienici e neanche un po’ di sapone per pulire le mani, nonostante gli automezzi siano sporchi perché non vengo mai lavati e possono essere infetti e portare malattie e nonostante non siano manutenzionati, nonostante non ci sia una scatola di primo soccorso per eventuali ferite… insomma non si potrebbe lavorare in queste condizioni ma lo facciamo sperando che un giorno verremo premiati semplicemente ricevendo il nostro stipendio niente di più”.

I 43 dipendenti della Tekra lamentano di non poter continuare a sopportare questi ritardi: le loro famiglie sono in difficoltà e non sanno come sostenere le spese quotidiane. Stranamente in questa vertenza risultano assenti i sindacati Fiadel (rappresentata da Vittorio D’Albero) e CGIL (rappresentata da Antonio Santimassimo).  Che si faccia luce sullo scontro tra comune e Tekra, ma sopratutto si risolva questa vertenza divenuta insostenibile soprattutto per i più deboli: gli operatori ecologici.

 

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