SAVIO: CALUNNIE E MALDICENZE NON SERVONO A FERMARE LA LOTTA SOCIALE E ISTITUZIONALE DEI COMUNISTI!

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Da consigliere comunale e da segretario generale del Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista siamo tenuti, innanzitutto, a salvaguardare in questa sede il nostro ruolo politico e istituzionale affidatoci dal popolo di Forio. Negli ultimi tempi con lettere anonime e altro io e il mio Partito siamo fatti oggetto di calunnie, di maldicenze e di accuse infamanti da parte di borghesucci e fascistelli della peggiore specie umana e sociale. Si tratta indubbiamente di personaggi squallidi, posti ai margini della società civile, invidiosi, frustrati e incapaci di un confronto serio e alla luce del Sole, incapaci di emergere e di distinguersi positivamente per meriti ed apprezzamenti e, in particolare, incapaci di essere utili alla Collettività. Si tratta di scribacchini e imbrattacarte che, nascosti come topi, si dedicano alla pratica infamante della calunnia, della delazione, dell’illazione, dell’offesa e della denigrazione e lo fanno per mancanza assoluta di dignità sociale, emancipazione umana ed elevazione culturale, ben sapendo che in taluni casi neppure il certificato di laurea servirebbe a dare dignità sociale ed esistenziale a certi personaggi. Ma le calunnie, le falsità e il fango che taluni ci buttano addosso non servono, e non serviranno mai, a fiaccare la nostra lotta di comunisti per la crescita civile della società umana locale, nazionale e internazionale.

In aggiunta a quanto sopra, ultimamente siamo fatti anche e sistematicamente oggetto di accuse false e denigratorie, di gravi e vergognose illazioni, di presunte intese politiche tra noi e l’amministrazione comunale, di autentico fango che ci viene ignobilmente, deliberatamente, gratuitamente e pubblicamente buttato addosso senza ragione, ritegno e rispetto civile. Tutto questo offende e mortifica la dignità e la professione giornalistica. Ci riferiamo in particolare alla campagna diffamatoria che ultimamente Il Dispari porta avanti nei nostri confronti. Sarebbe interessante sapere da dove provengono simili informazioni false e calunniose, la fonte di tanto livore verso la nostra onesta e disinteressata battaglia politica. La questione pone due problemi, uno penale, che sarà affrontato nelle sedi opportune e nei tempi previsti, e l’altro politico, per il quale questa è la sede naturale in cui un eletto del popolo deve parlarne, specialmente se comunista, e se dell’impegno per lo sviluppo sociale del proprio paese ne ha fatto una coerente e onesta scelta di vita. Nell’azione calunniosa è stata tirata in ballo l’intestazione a mio padre del pezzo di strada a Monterone e insinuato anche possibili favori che avrei ricevuto dall’amministrazione comunale in carica. Falsità, denigrazioni e insinuazioni degne della cultura e della personalità di coloro che le insinuano.

E’ doveroso da parte nostra fare piena chiarezza verso la Cittadinanza, considerata la natura pubblica della seduta del consiglio comunale, sulle infamanti accuse rivolteci. La richiesta di intitolazione della strada a mio padre – Stiamo parlando del compagno comunista e antifascista Gennaro Savio, che tutti hanno conosciuto, e che conoscono, e stimato per la sua coerenza e rettitudine morale e che è vissuto dedicando tutte le sue energie umane e politiche alla crescita sociale di Forio, in modo specifico della classe lavoratrice operaia e intellettiva e particolarmente della nobile categoria dei braccianti, mezzadri e contadini. E’ stato un uomo dai valori integri di onestà, moralità, altruismo e dedizione al bene collettivo. L’intitolazione di quel pezzo di strada è stato un doveroso e meritato riconoscimento al sacrificio e alle lotte di emancipazione sociale dell’intera classe lavoratrice foriana e isolana. – venne presentata dal Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista pochi mesi prima del decimo anniversario della morte di Gennaro Savio, cioè il 29 agosto 2006 con protocollo n.20711. Il 21 marzo 2013 la giunta comunale, presieduta dal sindaco Franco Regine, con deliberazione n.36 finalmente intitolava quel pezzo di strada alla memoria di Gennaro Savio. Dunque, tutto è avvenuto alla luce del Sole, quando il P.C.I.M-L. non era ancora presente in Consiglio comunale e fuori da ogni sospetto.

Il 15 marzo 2015 il Prefetto di Napoli ha espresso il nulla osta all’intitolazione, dopo i pareri favorevoli della Soprintendenza e della Società Napoletana di Storia Patria. Il sindaco Francesco Del Deo e la sua amministrazione non potevano esimersi dal dare corso a un atto deliberativo divenuto esecutivo, diversamente avrebbero potuto essere accusati di abuso e omissione d’ufficio. Pertanto, nessun accordo politico c’è stato, né mai ci sarà, tra Domenico Savio e P.C.I.M-L. con l’amministrazione comunale in carica borghese, antipopolare e clientelare, che tiene il paese in una situazione di arretratezza sociale. Per le altre infamanti e vergognose insinuazioni riversate ignobilmente su di noi, e se ne dovrebbero vergognare, invitiamo coloro che l’hanno fatto e se sono in possesso di elementi probatori a comunicarli immediatamente alla Procura della Repubblica, anziché abusando della libertà di stampa – libertà che non ha nulla a che vedere con l’insinuazione e la calunnia arbitraria – buttando fango ignobile su chi lavora con onestà e passione per gli interessi esclusivi della collettività.

Accanto a questo immondo clima calunnioso, proprio di certa cultura politica, c’è anche un pesante clima di confronto politico tra varie componenti di questa istituzione che non avviene alla luce del giorno e nella sede a ciò deputata e che alimenta illazioni e presunte contrapposizioni e immaginarie crisi amministrative. Noi riteniamo che i consiglieri comunali debbano confrontare le proprie posizioni politiche e sociali innanzitutto nella loro sede naturale, che è il consiglio comunale, alla presenza del pubblico. Comunque, noi comunisti giammai ci faremo condizionare da tali situazioni, le nostre posizioni politiche e le nostre iniziative sono sempre cristalline e trasparenti, gli inciuci insinuati e praticati non ci interessano, non appartengono alla nostra cultura e al nostro modo di fare politica, noi quel che pensiamo diciamo apertamente, siamo leali e rispettosi delle idee altrui, non tramiamo alle spalle di nessuno e neppure all’ombra delle insinuazioni. “Buttare la pietra e nascondere il braccio”, come si usa dire, è una pratica ignobile e indegna di una società civile che non ci appartiene.

Noi comunisti non abbiamo segreti né personali né familiari da difendere, tutta la nostra vita ha valenza pubblica, i nostri problemi esistenziali li abbiamo sempre affrontati, discussi e risolti pubblicamente senza riserve e su questo terreno siamo pronti a confrontarci allo stesso modo e in ogni momento con tutti, anche in questo consiglio comunale. Se qualcuno ha dei dubbi in proposito ci sfidi pubblicamente su qualsiasi problema del nostro vivere privato e pubblico. La pratica scellerata dei favori e dei privilegi non ci appartiene e la combattiamo ferocemente. Non temiamo la verità e proprio per questo non abbiamo paura delle minacce palesi o camuffate che siano da parte di nessuno, chiunque fosse il mandante, il burattinaio o il burattino di turno, la nostra autonomia e moralità nell’azione politica non potranno mai essere offuscate dalle maldicenze di chicchessia.

Non abbiamo mai avuto e non abbiamo scheletri nell’armadio e, pertanto, non siamo ricattabili da parte di nessuno, non abbiamo privilegi e interessi personali e familiari da difendere, la difesa dei nostri diritti sociali è avvenuta e avviene esclusivamente nell’ambito della difesa dei diritti, dei bisogni e delle aspettative di vita dell’intera collettività foriana, nazionale e internazionale, mai abbiamo chiesto e mai chiederemo, e chi ci conosce lo sa benissimo, favori e attenzioni particolari a nessuno, a costo di morire di fame o di dormire sotto i ponti, perché la nostra fedeltà e lealtà verso il popolo sono una questione di vita o di morte. Non permetteremo a chicchessia di calunniarci impunemente per il lavoro politico e sociale che svolgiamo.

Pertanto, i mestieranti, gli intrallazzatori e i bifronti della politica, i calunniatori e i falsi amici stiano lontano da noi, perché noi non abbiamo altri interessi da difendere e perseguire se non quelli dell’intera Collettività di Forio e all’interno della cui battaglia pubblica e universale difendiamo anche e accanitamente i diritti e i bisogni di vita nostri e di tutti gli altri. Noi siamo e rimarremo all’opposizione dell’amministrazione di Francesco Del Deo, l’agibilità politica all’interno del consiglio comunale, nell’interesse esclusivo del popolo di Forio, ce la conquistiamo col diritto costituzionale e legislativo e con la politica della lotta di classe che è propria dei comunisti. Quello che riusciamo a conquistare nell’interesse dei Foriani è solo frutto del nostro trasparente impegno di lotta politica in consiglio comunale e nella vita sociale. Da questo momento, avvalendoci di tutti gli strumenti necessari che la Costituzione e l’ordinamento istituzionale e legislativo amministrativo, civile e penale ci mettono a disposizione, vigileremo ancora di più affinché nella vita amministrativa di Forio non si creino situazioni vergognose di privilegi e favoritismi.

Forio, 28 maggio 2015.