FATTI NOSTRANI: DI ANTIMO PUCA

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E’ prioritario promuovere l’identità territoriale con modalità finalizzate alla imformazione ed al
coinvolgimrento dei cittadini e dei diversi Enti. Promuovendo una immagine diversa si punta al
conseguimento di un alto valore aggiunto in termini di integrazione con il comparto del turismo sostenibile con risonanza nazionale ed internazionale. Questa l’opinione di Antimo Puca.

Il pezzo.

Fatti gravi dimostrano lo stato di inquinamento dei nostri luoghi. Ci troviamo di fronte ad una gran quantità
di problemi che minacciano in misura allarmante la biosfera e che presto potrebbero diventare irreversibili.
L’isola è costantemente minata e deturpata da interessi privati di persone che creano scarichi illegali nei
nostri mari e nelle baie più incantevoli. Un uomo coraggioso, Michele Pesce, consigliere in Barano d’Ischia,
denuncia all’Unione Europea. Ne riporto qualche segmento: -Parti di fogne giungono attraverso l’alveo
naturale di Cava Scura direttamente nel borgo di Sant’Angelo, dove esiste un impianto di grigliatura
ingiustamente chiamato depuratore, in quanto non depura ma trattiene solo i materiali solidi, lasciando
passare saponi e liquami scaricati dagli esercizi pubblici del borgo di Sant’Angelo. Un pozzo artesiano
scarica fogne in parte nella falda di acqua calda dei Maronti ed in parte nella falda di acqua dolce di Via
Piano. Le fogne della frazione di BuonoPane scaricano a mare attraverso l’alveo naturale di Olmitello. Il
litorale marino è stato inserito nella riserva marina protetta istituita con Decreto Ministeriale 27 dicembre
2007, GU n. 85 del 10-04-2008, attuativo della Legge 394/91, denominata Regno di Nettuno, ma gli scarichi
continuano a degradare e ad erodere gli habitat sottomarini. La Regione Campania nell’anno 2004 ha
appaltato la costruzione di un depuratore nel Comune di Ischia alla località San Pietro per un importo
stimato in Eur 23.440.385,64-Iva inclusa- fondi UE, per il trattamento delle acque dei Comuni di Ischia e di
Barano d’Ischia . I lavori di costruzione dell’impianto sono stati fermati fino ad oggi. Si pensa che l’entrata in
vigore del depuratore avvenga dal 2030. E’ stato finanziato un progetto dal Ministero dell’Ambiente per un
importo di 50.000.000. eur riguardo condotte fognarie che devono addurre acque di scarico nel depuratore
ma queste non sono ancora state realizzate né date in appalto. (Tratto da il Dispari di giovedi, 28 aprile
2016). La questione ambientale è IL problema particolare delle nostre vite, degli affari, della politica. La
grande sfida è quella di costruire e far crescere comunità sostenibili, cioè ambienti sociali, culturali e fisici in
cui poter soddisfare i nostri bisogni senza diminuire le possibilità delle generazioni future. Ciò che viene
sostenuto in una comunità sostenibile è l’intera rete della vita dalla quale dipende la nostra sopravvivenza a
lungo termine. Una comunità sostenibile è progettata in maniera tale che i suoi stili di vita e le strutture
commerciali, economiche, fisiche e tecnologiche non interferiscano con l’intrinseca capacità di sostenere la
vita. La cultura ecologica deve essere un requisito fondamentale per politici, imprenditori e professionisti di
tutti i campi. Dirò di più, sarà cruciale per la sopravvivenza dell’intera umanità e quindi deve essere la
componente più importante dell’educazione a tutti i livelli, dalla scuola dell’obbligo al liceo, alle università,
all’educazione permanente e all’addestramento professionale. Un primo passo deve essere quello di
diventare ecologicamente colti, cioè comprendere i principii organizzativi che gli ecosistemi hanno
sviluppato per sostenere la rete della vita, incoraggiare l’esperienza e la comprensione del mondo naturale
fin dalla educazione primaria. Essere ecologicamente colti significa comprendere i principi fondamentali
dell’ecologia e saperli incorporare nella vita quotidiana delle comunità. In particolare ritengo che i principi
dell’ecologia dovrebbero costituire le linee guida per creare comunità scolastiche sostenibili. In altre parole,
l’ecocultura offre una struttura di riferimento ecologica per la riforma dell’educazione. Un punto
fondamentale non è l’efficienza ma la sostenibilità. Non è la quantità che conta ma la qualità. Viviamo in
una cultura materialista in termini di valori. Se studiamo la nostra ”casa terrestre”, questo è il significato
letterale della parola ecologia, scopriamo che i principii organizzativi degli ecosistemi sono i modelli base
della vita. Per esempio, osserviamo che: -un ecosistema non produce rifiuti; i rifiuti di una specie sono cibo
per un’altra specie;- la materia circola in continuazione attraverso la rete della vita;-l’energia che alimenta
questi cicli ecologici fluisce dal sole;-la diversità accresce la resistenza ai fattori avversi- resilenza-;- la vita
sin dai suoi inizi non ha stabilito il suo dominio sul pianeta attraverso il combattimento ma con la
cooperazione, l’associazione e l’interconnessione. Un compito principale sarà quello di applicare la nostra
conoscenza ecologica al ripensamento sostanziale delle tecnologie e delle istituzioni sociali, in modo da
colmare l’attuale frattura tra progettazione umana e sistemi di natura sostenibili dal punto di vista
ecologico. Progettare, nel senso più ampio del termine, consiste nel dar forma a flussi di energia e di
materia per scopi umani. Nell’ecoprogettazione i fini umani sono accuratamente inseriti nei modelli e nei

flussi più vasti del mondo naturale. Per esempio, il principio rifiuti uguale cibo significa che tutti i materiali e
i prodotti fabbricati dall’industria, cosi come gli scarti del processo di produzione, devono alla fine sevire da
nutrimento per qualcos’altro. Un’ impresa sostenibile dovrebbe far parte di una ecologia delle imprese,
nella quale gli scarti di una qualsiasi azienda sono risorse per un’altra. Una organizzazione denominata Zero
Emissions Research Initiative – www.zeri.org- ha cominciato a creare degli insiemi ecologici di industrie in
varie parti del mondo. Le istituzioni tutte sono chiamate ad operare in coscienza una analisi territoriale che
consenta di evidenziare i punti di forza e di unicità del patrimonio naturale, mirare alla di essi conoscenza,
valorizzazione e fruizione. Ci si deve imporre di ascoltare i luoghi, affinchè il senso di appartenenza
consenta di conoscerne e rispettarne gli aspetti naturali. Lo studio del paesaggio deve presupporre un
approccio olistico e di tipo integrato, finalizzato a equilibrio ecologico, bellezza, utilità, diversità delle
configurazioni morfologiche; occasioni mirate alla percezione ed alla fruizione dei paesaggi offerti dal
territorio. E’ prioritario promuovere l’identità territoriale con modalità finalizzate alla imformazione ed al
coinvolgimrento dei cittadini e dei diversi Enti. Promuovendo una immagine diversa si punta al
conseguimento di un alto valore aggiunto in termini di integrazione con il comparto del turismo sostenibile
con risonanza nazionale ed internazionale. La sfida dovrà essere quella di trasformare il sistema di valori
dell’economia globale in modo da renderlo compatibile con la dignità umana e la sostenibilità ecologica.
E’un’impresa che trascende tutte le differenze di cultura e classe. La Terra è il focolare domestico che tutti
abbiamo in comune. Creare un mondo sostenibile per i nostri figli e per le generazioni future è il dovere di
tutti noi.
Antimo Puca.