Totò “lascia Barano” a Ischia-al suo posto la scuola viene intitolata alla Preside Anna Maria Di Meglio Baldino nonna di un consigliere comunale. Borrelli e Simioli: “la Prefettura non avalli questa decisione assurda e offensiva alla memoria del Principe della Risata”. Contraria e amareggiata la figlia Liliana De Curtis. Venerdì il Consiglio di Istituto ha deliberato e votato il cambio di denominazione dell’istituto scolastico baraneseTotò al Consiglio di Istituto
Non è un film inedito del Principe della Risata, ma l’atto ufficiale dell’organo collegiale ha votato sulla proposta del cambio di denominazione della scuola media di Barano sull’isola d’Ischia.”Hanno impiegato due ore di discussione sull’opportunità di cambiare il nome alla sede – accusano Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Gianni Simioli della radiazza – dopo appena 10 anni dalla sua intitolazione. Principio che è passato con maggioranza relativa. La dirigente Maria Rosaria Mazzella ha portato all’esame dell’organo giudicante un’espressa richiesta di modifica dell’intestazione da parte dell’amministrazione comunale.Il nuovo nome dell’istituto è quello della Preside Anna Di Meglio Baldino è venuto ufficialmente fuori nel corso del dibattito e questo nome ha trovato il consenso di tutti i membri del Consiglio ed è stato votato all’unanimità. Si tratta della nonna di un consigliere comunale in carica proprio a Barano. Ora l’iter prosegue con la delibera di parere della Giunta Comunale del sindaco Paolino Buono che appare scontato, poi l’incartamento sarà trasmesso alla direzione regionale delle scuole ed infine alla Prefettura di Napoli.L’effettivo cambio di denominazione potrà già arrivare nel giro di tre mesi e quindi il nuovo anno scolastico potrebbe ricominciare con il nuovo nominativo”. “Al grande Totò – continuano Borrelli e Simioli – invece di intitolare nuove piazze, plessi scolastici e musei con il passare del tempo vengono levati anche i pochi siti a lui dedicati. In questo caso specifico poi viene disintitolata una scuola ad un grande artista per dedicarla a un parente di un esponente politico che sicuramente avrà avuto grandi meriti ma di certo non è paragonabile al Principe della Risata come notorietà, importanza e storicità. In questo modo è stata offesa la sua memoria, è stato dato un dolore alla figlia Liliana De Curtis che si era espressa negativamente su questa decisione e infine si è dato un pessimo esempio agli scolari che hanno imparato da questa storia che una certa politica può addirittura cambiare l’intitolazione di un istituto senza ragioni a nostro avviso valide. Ci auguriamo che la Direzione Scolastica Regionale e la Prefettura non avallino una simile decisione che noi giudichiamo indecorosa”.”Probabilmente – concludono Borreli e Simioli – alcuni politici e amministratori ischitani non amavano il Principe della Risata”.