TERREMOTO, DOMENICO SAVIO SCRIVE AL GOVERNO: “SI RICONOSCA LO STATO DI CALAMITA’ NATURALE”

Domenico Savio, Segretario generale del Partito Comunista Italiano Marxista-leninista dopo aver preso visione degli enormi danni fatti a Casamicciola alta dal terremoto, è pronto a battersi col suo partito affinché venga finanziata e parta immediatamente la ricostruzione di ciò che ha distrutto o reso inagibile la scossa tellurica. “Come Segretario generale del Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista – ci ha dichiarato Domenico Savio – domani chiederò ufficialmente al governo di approvare rapidamente un decreto legge per dichiarare lo stato di calamità naturale per i comuni isolani colpiti dal terremoto del 21 agosto e stanziare, così, i fondi necessari per la verifica approfondita dello stato degli edifici, per la messa in sicurezza di quelli lesionati, per l’abbattimento di quelli che non sono recuperabili e per la ricostruzione con i fondi dello Stato di tutte le abitazioni danneggiate dal sisma”. Domenico Savio ha sottolineato come nelle zone colpite dalla scossa tellurica siano state seriamente danneggiate molte attività economiche ricettive, spesso gestite a carattere familiare, il che comporta un gravissimo danno per l’economia e l’occupazione. “Innanzitutto – ha proseguito Savio – vanno realizzati con la massima urgenza i lavori per la riapertura delle strade e questo per dare la possibilità concreta di ripartire alle attività economiche che non hanno subito danni e questo per  salvaguardare l’economia reale di questi territori e anche per salvaguardare i livelli occupazionali”. Sul rischio concreto che gli sfollati isolani possano vivere lo stesso dramma di quelli di Amatrice e del centro Italia per i quali dopo le passerelle mediatiche e le promesse disattese non è ancora partita la ricostruzione delle case crollate nonostante sia trascorso già un anno dal sisma , il Segretario generale del PCI-ML ha dichiarato: “Questo pericolo – ha ribadito Domenico Savio – è purtroppo concreto perché oggi al governo nazionale abbiamo lo stesso potere politico di un anno fa e che non ha fatto partire la ricostruzione delle zone del centro Italia colpite dal terremoto. Ma per scongiurare questo pericolo – ha concluso Savio – c’è bisogno che i cittadini si facciano sentire e rivendichino il loro diritto a poter vedersi ricostruita una vita abitativa e lavorativa. E lo Stato con tutti i soldi che attraverso le tasse si prende dalla classe lavoratrice, ha il dovere di intervenire e di consentire la ripresa della vita in questi territori”.

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