FORZA ITALIA: E’ MARA GARFAGNA L’ANTI DE LUCA. ASSENTI CESARO INDAGATO E LA BOCCETTA APPENA USCITO DAL CARCERE

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«È POSSIBILE costruire un’alternativa seria al populismo iniziando da Napoli e dalla Campania». Mara Carfagna in pole position come anti De Luca alle regionali del 2020. Dopo aver detto più volte che non sarà in corsa per guidare la città di Napoli, la portavoce di Forza Italia alla Camera ieri a Palazzo Caracciolo, in vista degli Stati generali del centrodestra campano, ha lanciato la riorganizzazione del partito e della coalizione con una “giornata di ascolto” a cui, assenti Fratelli d’Italia e Lega, hanno partecipato gli altri alleati dal nuovo Psi a Rivoluzione cristiana di Gianfranco Rotondi, dai sovranisti a Energie per l’Italia oltre a una miriade di rappresentanti di liste civiche che hanno popolato le ultime elezioni comunali in Campania. Giornata di ascolto con interventi di molte forze della società civile, dai rettori universitari alle professioni, dai sindacati al mondo produttivo.

«Il centrodestra – avverte Mara Carfagna – deve diventare sempre più riferimento per i cittadini e i territori avendo il dovere di essere forza di progetto anche quando è all’opposizione, riannodando il filo del dialogo con le persone laddove si è spezzato. Seguiamo l’esempio che il presidente Berlusconi ci ha dato in questi anni. Esaltiamo i punti di convergenza e ammorbidiamo le divergenze».

Proprio Berlusconi ha inviato in mattinata un messaggio in apertura: «Il centrodestra è la maggioranza naturale in Italia e in Campania e tornerà a vincere proprio cambiando questo modo di intendere la politica, rivolgendosi ai tanti italiani che oggi ne sono lontani, delusi, disgustati, rassegnati. La Campania e Napoli meritano certamente di più della cattiva gestione della sinistra. L’iniziativa di oggi è un primo passo».

Una convention a cui ha partecipato per l’intera giornata Stefano Caldoro, ex presidente della Campania, che ha aperto la sessione pomeridiana con la società civile: «Sugli incendi devastanti c’è un’evidente colpa della Regione. Noi per cinque anni abbiamo tenuto testa ai piromani criminali mentre ora c’è troppo lassismo».

Alle liste civiche si è rivolto il parlamentare Cosimo Sibilia: «Sono un valore aggiunto, ma la loro linea politica deve essere chiara agli elettori».

In prima fila Amedeo Laboccetta: libero dopo sei mesi di carcere, accusato di associazione a delinquere transnazionale, perché ritenuto uomo di fiducia del “re” delle slot machine e del riciclaggio Francesco Corallo. Laboccetta è appena rientrato alla Camera dopo le dimissioni di Raffale Calabrò. Assente il deputato di Forza Italia Luigi Cesaro, indagato per minacce aggravate dalla Procura antimafia, e fratello degli imprenditori Raffaele e Aniello, in carcere da maggio per presunti patti con la camorra.

Per i sovranisti ha parlato Salvatore Ronghi: «Per tornare a vincere, il centrodestra deve costruire una proposta politica forte e unitaria».
Sotto il simbolo “Energie per l’Italia” sono arrivati l’ex deputato Pd Guglielmo Vaccaro e Pietro Funaro. Per l’area socialista Antonio Fasolino del nuovo Psi e Massimo Grimaldi, leader regionale del gruppo “Caldoro presidente”.

Una forte autocritca nell’intervento della deputata sannita Nunzia De Girolamo: «Abbiamo tanti problemi, ma il Mezzogiorno siamo noi e dobbiamo cambiare».
Alla giornata sono intervenuti il presidente regionale di Confindustria Costanzo Iannotti Pecci, il presidente del porto Pietro Spirito, i rettori Gaetano Manfredi (Federico II), Aurelio Tommasetti (Fisciano), Lucio D’Alessandro (Suor Orsola) e Giuseppe Paolisso (Luigi Vanvitelli).

DA REPUBBLICA.IT