Kronos N.o.a. Assomare Ambiente informa: Chi accarezza un cane e viene morso non può essere risarcito se non è stato prudente e si è avvicinato all’animale benché questi apparisse già nervoso.
Si può ottenere il risarcimento del danno perché si è stati morsi da un cane altrui mentre lo si accarezzava? Certamente sì; anche se il comportamento dell’animale è stato imprevedibile e repentino, e nulla faceva pensare a una reazione del genere, il proprietario è responsabile – a prescindere da sua colpa o malafede – per tutti i danni fisici provocati dal cane. Ma il padrone non può essere responsabile anche dell’imprudenza altrui: chi si accorge, infatti, che il quadrupede è già nervoso, e ciò nonostante, con spirito francescano, gli si avvicina magari per ammansirlo, lo fa a proprio rischio e pericolo (come dire “se l’è cercata”!); in tal caso non gli spetta alcun risarcimento del danno. È quanto chiarito dal Tribunale di Ascoli Piceno con una recente sentenza Trib. Ascoli Piceno, sent. n. 1102/2016..
Secondo il nostro codice civile Art. 2052 cod. civ. , il proprietario di un animale – e quindi anche di un cane – è responsabile dei danni cagionati dall’animale, sia che fosse sotto la sua custodia, sia che fosse smarrito o fuggito, sia che sia riuscito a rompere il guinzaglio o a strattonarlo e a divincolarsi dalla presa. Il padrone dovrà rispondere dei morsi e degli altri danni prodotti dall’animale a prescindere dalla guida o da un comando dell’uomo.
Solo in due casi il proprietario non è responsabile:
se il cane risulta affidato a un’altra persona: in tal caso è quest’ultima la responsabile;
oppure se riesce a dimostrare che il danno è avvenuto per caso fortuito.
Il concetto di «caso fortuito» viene rimesso all’interpretazione del giudice. In generale si tratta di tutti quegli episodi che, anche con la migliore diligenza, il titolare del cane non poteva prevedere. Vi rientra il comportamento colposo del danneggiato. Come dire che non è prevedibile – ed è un caso fortuito – che una persona si comporti, davanti a un animale, in modo incosciente. Il padrone può solo rispondere degli istinti del cane, ma non anche delle colpe degli altri.
Così se un uomo, senza valide ragioni, si avvicina a un cane che già mostra segni di nervosismo aggressivo, e ciò nonostante, sprezzante del pericolo, lo accarezza, venendo morso ad una mano, non può chiedere il risarcimento del danno.