ACUII SCENDE IN CAMPO SULLA BOCCIATURA REFERENDUM COMUNE UNICO

Il penoso atteggiamento di chi ha paura di perdere preferenze sull’isola il voltafaccia di quanti hanno sostenuto fin’ora il Comune Unico la debolezza di un Presidente Caldoro schiacciato da faide interne a qualche partito impongono all’ACUII di continuare la lotta per garantire agli isolani un diritto inviolabile.
Dalla Regione arriva l’ennesima mazzata al diritto democratico degli isolani di andare al referendum per il Comune Unico.
Dopo l’ultima squallida trovata dei consiglieri che mercoledì scorso, decisero di rinviare l’incontro “per poter andare a pranzo”, ora l’ultimo appuntamento consiliare è saltato perché d’improvviso, è nata una nuova maggioranza politica, composta da PD-UDC-NCD, che ha fatto saltare le scadenze ed ha rinviato il referendum affidandolo al nuovo Consiglio regionale, che sarà eletto il prossimo 17 maggio; quegli stessi personaggi politici, incredibile ma vero, che nella commissione di cui fanno parte, hanno votato in modo diametralmente opposto, a favore del referendum, distinguendosi così, come esempio di bassa e volgare incoerenza a dispetto dei loro stessi elettori!

L’ACUII condanna con forza, l’ambiguità dei consiglieri regionali appartenenti a vari gruppi politici, pronti a cambiare orientamento per non perdere sull’isola, quattro voti di preferenza alle prossime elezioni regionali.

E’ altresì sconcertante prendere atto dell’incapacità dello stesso presidente Caldoro di far valere il suo orientamento, più volte espresso, deciso a garantire agli ischitani il diritto al Referendum.

Altrettanto penoso inoltre, è prendere atto dell’atteggiamento assunto da tutti quegli esponenti politici regionali che hanno sostenuto, in questi ultimi anni, il sì al Comune Unico e soprattutto, il rispetto di un voto costituzionale ed ora, rinnegato con la paura di chi li avrà ricattati con il mercato delle preferenze sull’isola.

E’ anche evidente leggere, in quanto accaduto, il risultato di lotte interne a qualche formazione politica e in nome di tali faide, il sacrificio di un’isola che si vede negare la possibilità di voltare pagina.

Una chiara manovra che tende a confermare la volontà di tenere in vita la cultura del voto clientelare e di famiglia, nonostante gli sprechi prodotti ogni giorno, da sei piccoli comuni in posizioni di debolezza e di anacronistici individualismi, ai danni delle varie popolazioni.

L’ACUII comunque, continuerà la sua lotta, iniziata oltre un decennio fa, nell’intento di rafforzare un movimento popolare che sappia individuare nuove strategie capaci di dare alla Regione, gli strumenti più efficaci per garantire all’isola un diritto inviolabile, qual è quello del referendum per il Comune Unico.

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